Con l’arrivo di questa nuova Stagione dei teatri, Ravenna Teatro coglie l’occasione per presentare la sua nuova direzione, che a Marcella Nonni vede affiancarsi Alessandro Argnani, attore del Teatro delle Albe che ha affinato le proprie conoscenze e capacità grazie a tanti anni di direzione della non-scuola in tutta Italia e, più recentemente, della Chiamata pubblica per la realizzazione, nella scorsa stagione, dell’Inferno delle Albe.
Vogliamo inoltre condividere con tutta la città la nostra soddisfazione nell’aver visto il Centro di Produzione di Ravenna Teatro riconosciuto dal Ministero Beni e Attività Culturali con un punteggio qualitativo tra i più alti a livello nazionale, al pari di realtà importantissime quali Emilia Romagna Teatro Fondazione di Modena, Teatro Nazionale di Torino o Teatro Elfo Puccini di Milano.
«Questo riconoscimento – dicono Argnani e Nonni – viene dato per l’importante lavoro di produzione delle due compagnie che compongono Ravenna Teatro, ossia Teatro delle Albe e Drammatico Vegetale, ma anche alla città di Ravenna e al suo pubblico teatrale, così esigente e generoso, capace di superare l’usuale separazione tra prosa e contemporaneo, e di apprezzare l’unione delle programmazioni di Alighieri e Rasi ne La stagione dei teatri – un’unione tra tradizione, nuova drammaturgia, grandi protagonisti della scena italiana e linguaggi della scena contemporanea – che sta ora diventando un modello da seguire».
Lo spettatore, potendo crearsi il proprio programma tra gli spettacoli della Stagione, è dunque diventato esso stesso autore del proprio percorso teatrale.
«Questa è la direzione che Ravenna Teatro vuole continuare a seguire – aggiungono i due direttori – essere uno Stabile corsaro e in movimento, essere sempre in ascolto di una realtà mutevole e complessa».
La stagione dei teatri 2018-19 comprende tra ottobre e maggio una trentina di spettacoli tra titoli in abbonamento e Oltre l’abbonamento, e per dare a ogni spettatore la possibilità di scegliere in autonomia una parte degli spettacoli in cartellone la modalità che viene proposta è quella di 6 spettacoli fissi e 2 a scelta da poter vagliare tra una rosa molto ampia.
Commentano il sindaco di Ravenna Michele de Pascale e l’assessora alla Cultura Elsa Signorino: «La ricchezza di proposte, di temi, di interpreti e di luoghi, tutti elementi che compongono un’offerta che incontra le diverse sensibilità degli spettatori, e l’idea di superare catalogazioni di genere, così come la possibilità di scegliere alcuni spettacoli, rendono questo cartellone molto accattivante anche per i giovani, attenti da tempo al teatro grazie alle esperienze che proprio Ravenna Teatro svolge nelle scuole. Inoltre, l’aver aperto il linguaggio teatrale alla città, in forme itineranti e toccando spazi e zone significative e inconsuete come per gli eventi legati a Dante, ha stimolato curiosità e interesse».
I sei spettacoli fissi, programmati al Teatro Alighieri, sono Tecno-Filò, di e con Marco Paolini, appassionato narratore del nostro tempo, che si pone domande sulle contraddizioni della tecnologia, e le sue ripercussioni. Una novità della prossima stagione. Poi Churchill, con Giuseppe Battiston, istrionico attore in cui si fronteggiano un grande corpo e uno spirito sottile, pronto a ironizzare su una somiglianza sorniona col grande statista. Si tratta di una prima nazionale. Quindi Questi fantasmi!, un classico di Eduardo proposto dalla compagnia fondata dal figlio Luca De Filippo, che, anche dopo la sua scomparsa, tiene viva la tradizione di questa dolente e ironica drammaturgia. Lo spettacolo ha appassionato il pubblico delle grandi città nella scorsa stagione. Il piacere dell’onestà, proposto da un incisivo interprete pirandelliano come Geppy Gleijeses, diretto qui dalla regista cinematografica Liliana Cavani. Il lavoro ha felicemente debuttato a Roma la primavera scorsa. Altra novità è Don Chisciotte, il mitico cavaliere dell’impossibile scelto da Alessio Boni per affrontare il tema della follia e della sua funzione indispensabile per spostare il mondo. Infine Ragazzi di vita, tratto dall’omonimo romanzo di Pier Paolo Pasolini, diretto da Massimo Popolizio, grande interprete ronconiano, in scena con Lino Guanciale e con un ensemble di giovani attori. Lo spettacolo ha vinto i premi più prestigiosi del teatro italiano, dall’Ubu alle Maschere del teatro.
Nella rosa tra cui poter scegliere gli altri due spettacoli, vi sono storici artisti della più interessante ricerca teatrale, giovani compagnie impegnate nell’intrecciare la scena con le ferite sociali, affondi radicali nella poesia, nuova drammaturgia inglese a carattere corrosivo, inedite forme di avanspettacolo partenopeo postmoderno. Ecco quindi Il giardino dei ciliegi, nuova produzione Ert portata in scena dalla giovane compagnia bolognese Kepler – 452, che a partire da Cechov conducono un’indagine sugli sgomberi a Bologna, poi il debutto ravennate di Fedeli d’Amore – Polittico in sette quadri per Dante Alighieri, di Marco Martinelli e Ermanna Montanari del Teatro delle Albe, realizzato in occasione della Trilogia d’autunno del Ravenna Festival. Si tratta di un testo “attorno” a Dante Alighieri e al nostro presente, in cui a parlarci, nei singoli quadri, sono voci diverse, dalla nebbia di un’alba del 1321 al diavoletto del “rabbuffo” che scatena le risse attorno al denaro. Quindi la lettura drammatica Il regno profondo. Perché sei qui?, di Claudia Castellucci e Chiara Guidi, fondatrici della Sociètas Raffaello Sanzio, testo che fa parte di una raccolta di immagini ritagliate e di articoli scritti da Claudia Castellucci sulla realtà quotidiana, osservata da un punto di vista sotterraneo, cercando di comprendere il movente e il fondamento dei gesti. Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi e Luciano Saltarelli sono invece gli interpreti di New Magic People Show – dal romanzo di Giuseppe Montesano – specchio dissacrante di una società alle prese con i falsi miti della ricchezza, del potere, della gioventù a tutti i costi. Antonio Latella, uno dei registi più significativi dell’attuale scena contemporanea nazionale, porta a Ravenna Aminta, di Torquato Tasso, un canto sulla forza creativa dell’amore. In Shakespeare / Sonetti, di e con Valter Malosti, un fool contemporaneo, armato di microfono, e quattro danzatori incarnano i moti di un amore straziante e contraddittorio, mentre i Fanny & Alexander di Luigi De Angelis si confrontano con Storia di una amicizia – Le due bambole. Il nuovo cognome. La bambina perduta, tratto dalla tetralogia-capolavoro L’amica geniale di Elena Ferrante, con in scena Chiara Lagani e Fiorenza Menni. Ritroviamo quindi Shakespeare in I Shakespeare – I Banquo. I Caliban che Accademia degli Artefatti ha tratto da Tim Crouch, in cui alcuni personaggi interrogano la convenzione teatrale, mettendola in crisi e verificandone la possibilità di parlare al presente. Dalla grande poetessa Alda Merini, Anagoor mette in scena Magnificat, un componimento su Maria, la madre di Gesù, che apre un nuovo varco nell’immagine di colei che “ha portato i coltelli della sapienza in grembo”. E l’ultimo degli spettacoli a scelta della Stagione d’abbonamento è Settimo Cielo di Caryl Churchill, una produzione dei romani Angelo Mai/Bluemotion diretta da Giorgina Pi, che vede in scena tra gli altri l’attore ravennate Marco Cavalcoli, più volte protagonista degli spettacoli di Fanny & Alexander: in un’atmosfera queer e punk si parla di sesso e potere, di violenza e ironia, attraverso la storia di una famiglia catapultata prima nell’Africa coloniale di fine Ottocento, poi a Londra alla fine degli anni Settanta.
Fondamentale nell’allestimento della Stagione dei teatri è poi da sempre la corposa e composita sezione Oltre l’abbonamento, con undici spettacoli e un occhio attento agli artisti del territorio, quali il Teatro delle Albe (sia insieme all’attore ravennate Gianni Parmiani in Saluti da Brescello che nell’inedita collaborazione con i forlivesi Masque Teatro e i faentini menoventi in Macbetto), Lady Godiva Teatro di Eugenio Sideri (presente con i due lavori Kaninchen e Orazione Epica), gli stessi Masque Teatro con Kiva, ErosAntEroscon la seconda edizione del loro festival Polis, ma anche i bolognesi Ateliersi con In Your Face. Con loro arriveranno poi i toscani CapoTrave, la compagnia Koreja, ArtorriTintinelliTeatro con Follìar, Gemma Carbone e Instabili Vaganti.
Novità della Stagione 2018/19 è, infine, Storie di Ravenna, serie di “Racconti, visioni, cronache dalla fondazione a oggi” sulla nostra città, che da novembre ad aprile vedrà protagonisti mensilmente al Teatro Rasi Luigi Dadina, Giovanni Gardini e Alessandro Luparini.
La stagione dei teatri è sostenuta da: Comune di Ravenna-Assessorato alla Cultura, MIBACT Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Emilia-Romagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, BCC Credito Cooperativo ravennate forlivese e imolese, Assicoop Romagna Futura Agente Generale UnipolSai Assicurazioni, Unipol Banca, Coop Alleanza 3.0, Esp Ravenna, Reclam.
Da settembre saranno in vendita i biglietti per gli spettacoli del programma Oltre l’abbonamento.
I carnet e i biglietti saranno invece in vendita a partire da ottobre.
La stagione dei teatri è su ravennateatro.com
fb: Ravenna Teatro Teatro Rasi
BIGLIETTERIE
Teatro Alighieri, via Mariani 2 Ravenna, tel. 0544 249244,
aperta tutti i feriali dalle 10 alle 13, il giovedì anche dalle 16 alle 18
Teatro Rasi, via di Roma 39 Ravenna, tel. 0544 30227 aperta giovedì dalle 16 alle 18