“Dovremmo andare a prendere gli immigrati noi, per riempire i nostri paesi abbandonati e farli giungere in Italia in modo dignitoso e umano… Posto per loro c’è e sarebbe un modo formidabile di dare nuova forza, nuova linfa, nuovo futuro a questo Paese”. Lo ha detto Carlo Fiordalisio, segretario generale della Fondazione Nenni, alla cerimonia di consegna del premio allo scrittore Luca Attanasio che si è particolarmente distinto per i suoi lavori dedicati alla difficile condizioni dei migranti in Italia e nel mondo. “Una grande emozione e un grande onore ricevere questo premio dalla Fondazione Nenni – ha detto il premiato -, cui mi lega il mondo della Resistenza e l’attenzione ai temi sociali. Primo fra tutti, oggi, quello dei ‘migranti forzati’. Sono 71 milioni nel mondo… 25 al minuto, il 50 per cento bambini, il 25 per cento circa donne”. Attanasio, presentando foto emozionanti e dati certi, ha rovesciato molti dei luoghi comuni delle narrazioni oggi in voga in parte dell’Occidente. “Quella italiana, poi, è la percezione più distorta del mondo, se ne parla come di un’invasione… Nulla di più lontano dal vero”.
Alla cerimonia, che si è tenuta oggi pomeriggio nella sala degli Atti parlamentari presso la Biblioteca del Senato, era presente Massimo Isola, vicesindaco di Faenza, città natale di Nenni e “ancora molto legata alla memoria del suo illustre concittadino”, come ha raccontato Isola citando parecchi passi dedicati da Nenni, nei diari, alla sua città. Anche il premio consiste in una ceramica faentina, ancora motore economico del centro romagnolo e vanto dell’artigianato italiano.
Fabiana Giuliani, protection associate UNHCR, ha sottolineato il valore delle esperienze di accoglienza e integrazione e di una politica migratoria che sarebbe “il primo dovere di una buona politica”. Integrazione che passa soprattutto nella capacità di accoglienza della scuola, “e la scuola italiana è la più accogliente del mondo, grazie a una legislazione che fa della crescita e dello sviluppo i suoi caposaldi”, ha detto Noemi Ranieri, segretaria nazionale Uil Scuola.
La motivazione del Premio. “Per essersi distinto nel panorama nazionale ed Europeo per un forte impegno nel raccontare, con le sue attività d’inchiesta e nei suoi libri, storie di migranti, di donne che scappano dalle guerre, di minori stranieri non accompagnati, con una particolare attenzione al Continente africano”.
Luca Attanasio. Giornalista, scrittore, collabora con Vatican Insider, Limes, Famiglia Cristiana, Repubblica.it, Radio Vaticana, Jesus. Esperto di fenomeni migratori e di geopolitica. È stato inviato in Iraq, Etiopia, Tunisia, Libano. Docente in Master in Peace-Building Management di II livello (Pontificia Università Teologica San Bonaventura). Ha pubblicato “Guerra e pace in Irlanda del Nord”, Edizioni Associate, 2001; “Irlanda del Nord, le parole per conoscere”, Editori Riuniti, 2005; “Se questa è una donna”; “Il Bagaglio. Migranti minori non accompagnati: il fenomeno in Italia, i numeri, le storie”, Albeggi Edizioni, 2016; “Libera Resistenza”, Mincione Edizioni, 2017.
Un Premio di buona politica, pace e democrazia
Il Riconoscimento viene assegnato annualmente dalla Fondazione Pietro Nenni, in collaborazione con la UIL e il Comune di Faenza a chi si impegna per i diritti dei lavoratori, per la difesa dei diritti dei più deboli, per l’uguaglianza, per il benessere della collettività, per la lotta alle mafie e alla corruzione, per la salvaguardia dell’ambiente.
“Alla base della Democrazia, il costume morale”
“Le crisi delle società ormai esauste e la loro fine si annuncia sempre con lo sfacelo morale. Così le civiltà antiche. Così Atene e Roma. Così la Chiesa romana e avignonese nel medioevo prima della Riforma. Così nei tempi moderni e contemporanei la monarchia, la nobiltà…”. Così Pietro Nenni, nel 1954, enunciava la sua già chiara visione su quel vulnus che poteva minacciare la costruzione della democrazia nel nostro Paese da poco uscito dal disastro della guerra mondiale e del fascismo. Per Pietro Nenni, infatti, la democrazia era essenzialmente costume morale e fede nel progresso.
Sulla base di queste considerazioni è nato nel 2014 il “Premio Pietro Nenni, un premio di buona politica, pace e democrazia”. Il riconoscimento ogni anno va a cittadini che si siano impegnati nel loro lavoro con onestà e competenza. Ed è soprattutto un’occasione per rinnovare, oggi più che mai, oggi che tutto sembra travolto da una deriva inarrestabile, gli auspici concreti verso una “buona politica”, che sappia assegnare la giusta importanza alla cultura nel nostro Paese. Le figure che presentiamo raccontano una società dinamica e coraggiosa, che punta sull’ambiente e la legalità, investe sul domani, innova e combatte per i propri ideali.
Vincitori delle passate edizioni
2014
Iaia Calvio
2015
Palmiro Prisutto
2016
Giuseppe Tamburrano
Federica Angeli (Premio Speciale)
Mimmo Lucano (Premio Speciale)
2017
Rino Formica
Stefano Bonaccini (Premio Speciale)
Salvatore Biasco (Premio Speciale)
Milena Gabanelli (Premio Speciale)