“Al Prefetto di Ravenna Dottor. Castrese De Rosa
A fine agosto, quasi come un “triste rito”, si ripropone la commemorazione del gerarca fascista Muti nel piazzale del cimitero di Ravenna da parte di organizzazioni dichiaratamente neofasciste.
Questi “tristi figuri in camicia nera“ celebrano un feroce gerarca mussoliniano come un eroe.
La Brigata Nera intitolata a Muti il 25 agosto 1944 al Ponte degli Allocchi a Ravenna ha assassinato dodici partigiani tra cui Natalina Vacchi e Michele Pascoli e che sempre a Muti era intitolata la legione della RSI autrice della strage di Piazzale Loreto a Milano del 10 agosto 1944 in cui furono uccisi quindici partigiani.
Ricordiamo che esistono normative che dovrebbero evitare che continuino a ripresentarsi ogni anno.
L’articolo 4 della legge 645/52 “Norme di attuazione della XII disposizione della Costituzione” recita così: “Apologia del fascismo. Chiunque esalta pubblicamente esponenti, principi, fatti e metodi del fascismo oppure le finalità antidemocratiche proprie del partito fascista è punito con la reclusione fino a 2 anni oppure con una multa. La pena è aumentata se il fatto è commesso col mezzo della stampa e con altro mezzo di propaganda o diffusione”.
Esiste la Legge Mancino e anche il Comune di Ravenna ha emanato un’ordinanza di divieto di manifestazioni nel piazzale antistante al Cimitero.
Riteniamo che nella Repubblica italiana tali manifestazioni debbano essere vietate e severamente perseguite. A nostro avviso non è lecito appellarsi alla libertà di manifestazione per fare propaganda ad un regime che le negò e le represse per oltre un ventennio e che nessuna tolleranza deve essere consentita verso gli eredi di quello che fu il periodo più buio della storia italiana.
Come Partito della Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano, Potere al Popolo e Partito Comunista
chiediamo perciò al Prefetto di Ravenna Dott. Castrese De Rosa
di negare il permesso dell’adunata celebrativa per evitare che Ravenna (città medaglia d’oro della Resistenza) venga infangata nuovamente da questa presenza”.