Come Potere al Popolo SOSTENIAMO lo sciopero generale della sanità pubblica per il prossimo 28 gennaio proclamato da USB, condividendo pienamente le motivazioni che hanno portato alla dichiarazione dello sciopero e dichiarando la nostra solidarietà concreta appoggiandolo sul piano politico.
Riteniamo sia un atto inevitabile per denunciare all’opinione pubblica le reali condizioni di lavoro dei lavoratori della sanità (infermieri e medici in primis) che si riflettono negativamente sui milioni di cittadini che, non da oggi, subiscono rimandi di prestazioni sanitarie essenziali a causa della pandemia covid-19 e dell’insufficienza di personale sanitario, presidi ospedalieri di base, strutture di medicina territoriale e di prevenzione primaria, a causa delle inadempienze del Governo Draghi così come dei precedenti.
Non ci stancheremo mai di ripetere quello che è sempre più evidente:
i governi che si sono succeduti in questi ultimi 10 anni hanno effettuato continui tagli dei finanziamenti del Fondo Sanitario Nazionale per un totale di 37 miliardi di Euro.
Questi tagli hanno prodotto il blocco delle assunzioni del personale sanitario – a partire dai medici e dal personale infermieristico- che ha portato ad affrontare 2 anni di pandemia covid-19 con evidentissime lacune di personale e presidi insufficienti, e al conseguente allungamento spropositato dei tempi delle liste d’attesa per visite specialistiche ed esami clinici.
Inoltre, né il PNRR (il Recovery Fund) né la NADEF (la nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, cioè la “finanziaria”) del governo Draghi hanno previsto investimenti per l’assunzione di nuovo personale sanitario. A fronte di ciò, è ormai risaputo -tant’è che perfino i media lo riportano- che ad oggi in Italia mancano circa 45 mila medici e 75 mila infermieri.
Come Potere al Popolo chiediamo l’attuazione di queste misure urgenti indispensabili per potenziare il Servizio Sanitario Nazionale e assicurare il diritto alla salute sancito nell’articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana:
1. BASTA TAGLI! aumento della spesa pubblica per la sanità, allineando la sua percentuale sul PIL almeno alle quote di Germania e Francia (Italia: 6,6%; Germania e Francia: 9,5%-9,6%);
2. NUOVE ASSUNZIONI! un piano straordinario di assunzioni di medici e di personale per gli ospedali pubblici e stabilizzazione del personale medico, delle professioni e dei lavoratori e lavoratrici della sanità con contratto a tempo indeterminato;
3. STIPENDI DIGNITOSI! adeguamento delle retribuzioni del personale sanitario agli standard europei;
4. RIPRISTINIAMO I SERVIZI MINIMI! riorganizzazione al fine del raggiungimento degli standard previsti dalla legge 833/78 dei servizi territoriali di prevenzione, cura, riabilitazione, oltre che ospedalieri, anche attraverso la riapertura di ospedali soppressi;
5. STOP FINANZIAMENTI AI PRIVATI! abolizione delle forme di finanziamento diretto o indiretto alla sanità privata, con relativo assorbimento del personale in essa impiegata; abolizione della sanità erogata dal terzo settore con fondi pubblici o con bandi finanziati con denaro pubblico;
6. STOP ALLA REGIONALIZZAZIONE DELLA SANITÀ’! Il servizio sanitario deve tornare a essere nazionale e centralizzato, ponendo fine alla regionalizzazione della sanità e a ogni regionalismo differenziato, forme che hanno dimostrato tutta la propria inefficienza e confusione in questi due anni di pandemia.
Per tutto questo Potere al Popolo appoggia lo sciopero del 28 gennaio per la sanità, invitando le lavoratrici e i lavoratori della sanità ad aderire a prescindere dalle tessere sindacali, e le cittadine e i cittadini a solidarizzare con questa lotta che è fatta nell’interesse della nostra salute.