Potere al Popolo mercoledì 20 marzo organizza un presidio nei pressi della Farmacia Comunale 8 di via Fiume Montono Abbandonato, dalle 18 alle 19. Prenderà così il via un boicottaggio nei confronti del marchio farmaceutico Teva, multinazionale farmaceutica israeliana, produttrice di farmaci generici: “Questa è solo la prima azione, continueremo a mobilitarci per la campagna di boicottaggio dell’economia dello Stato genocida di Israele,  e i suoi gangli nel tessuto sociale e produttivo italiano” afferma Potere al Popolo.

“Negli ultimi quattro mesi quasi 32.000 palestinesi ( di cui il 70% donne e bambini) sono stati massacrati dall’offensiva israeliana tra Gaza e i territori occupati della Cisgiordania, in un’operazione che la Corte Internazionale dell’Aja ha riconosciuto poter costituire atti di genocidio.
Situazione che continua senza soste e pentimenti, proprio in questi giorni a Rafah è in corso un vero bagno di sangue colpendo, dopo gli ospedali, i luoghi di culto e le abitazioni,  persino i civili alla ricerca del cibo per sopravvivere.

In tutto il mondo si è levata forte la voce di condanna e di protesta contro il governo di Israele con migliaia di cittadini in corteo e con azioni in solidarietà e sostegno al martoriato popolo palestinese. Voci inascoltate dai vari governi occidentali che, aldilà di vuoti proclami in cui chiedono il cessate il fuoco, continuano in realtà a sostenere Israele fornendo armi e continuando il commercio .

Anche Ravenna non si è mai fermata nel sostegno al popolo e alla resistenza palestinese: manifestazioni, presidi, assemblee e iniziative si sono succedute organizzate sia da noi di Potere al Popolo che dalla vasta rete di collettivi, associazioni, centri sociali, sindacati di base, singoli cittadini e organizzazioni studentesche presenti sul territorio. Una rete che è arrivata a costruire un Coordinamento per intervenire con sempre maggiore efficacia e forza.

Invitiamo i cittadini a unirsi a noi  perché ogni azione anche individuale è importante.

Partecipare a un corteo, prendere parte a un presidio, aiutare la diffusione delle notizie che provengono dalla Palestina, sensibilizzare amici e partenti, contestare la complicità del proprio governo nel sostegno ai crimini di Israele, indossare la kefiah o una spilletta “Free Palestine”,esporre la bandiera palestinese dal balcone, ma soprattutto boicottare le aziende complici del massacro cercando di ostacolare la filiera militare ed economica che foraggia Israele in tutti i modi possibili è quello che stanno facendo migliaia di persone in tutto il mondo.

Proprio su questo cominciamo l’azione di informazione sui prodotti e sulle aziende israeliane e che sostengono direttamente Israele e la sua guerra aderendo alle campagne di boicottaggio della BDS che da anni lavora su queste azioni.

Sono multinazionali e prodotti presenti in tutti il mondo: quindi anche sotto casa nostra!
Come già spontaneamente sta avvenendo in tutti i paesi in cui sono presenti, portiamo avanti il boicottaggio,  dal punto di vista concreto, smettendo di comprare in questi luoghi e questi prodotti”.