Ravenna, lunedì 21 giugno 2022, poco dopo le 20.30, alla Ciclat, in zona Bassette, i Vigili del fuoco intervengono per un incendio di rifiuti all’interno di un capannone.
Ravenna 31 agosto 2019, sempre alla Ciclat, scoppiava un incendio molto più importante in un capannone di rifiuti in via Baiona.
Preoccupazione della popolazione per il forte odore acre soprattutto in zona costiera.
Le fonti stampa in maniera molto sbrigativa tranquillizzano in poche righe la cittadinanza e annunciano che Arpae accerterà se c’è stato un superamento dei valori limite degli inquinanti.
Bene, ma poi il buio, nessuno ne parla più, né le istituzioni né la stampa.
Sui social abbiamo visto solo un comunicato di Ravenna in Comune che condividiamo totalmente nei dubbi e nelle richieste al Sindaco di “…un attento monitoraggio della situazione, sia per gli aspetti di legalità che per quello dell’ulteriore criticità in un ambiente particolarmente provato sotto l’aspetto della qualità dell’aria:«Riteniamo che, per quanto si continui ad assicurare che tutto è sotto controllo, la situazione degli incendi e delle loro conseguenze nel ravennate vada tenuta sotto stretta osservazione». A questo proposito torniamo a chiedere al Sindaco analoga attenzione, nella speranza che la sollecitazione non cada nuovamente nel vuoto…”
Ora non vogliamo affermare che questi episodi siano dolosi (a questo penseranno le indagini giudiziarie) ma sappiamo che troppo spesso questi incendi, nel nostro paese, servono a eliminare surplus di rifiuti spesso frutto di attività illecite connesse al ciclo e smaltimento dei rifiuti, come affermato ufficialmente dalla Commissione bicamerale d’inchiesta proprio su queste attività.
Inoltre, quale è stato l’impatto di emissioni nella nostra aria già fortemente inquinata?
Ora il silenzio di dichiarazioni e notizie ci preoccupa e indigna molto.
In questa città sembra ci sia una legge non scritta, ma applicata fortemente, per minimizzare e tacitare notizie e pareri non graditi (tranne qualche rara testata locale come Ravenna web tv)
Forse anche questo comunicato finirà nel vuoto come quello di Ravenna in Comune ma non è a noi che dovete risposte: è alla cittadinanza di Ravenna.