“Ieri pomeriggio eravamo in piazza a Firenze per il corteo chiamato dal collettivo di fabbrica GKN.
Una piazza partecipata che per le vie del capoluogo toscano ha visto quel pezzo di paese che non ci sta a subire le politiche padronali e guerrafondaie che ci stanno gettando in un baratro.
Contro un modello che sta mostrando in maniera sempre più evidente i suoi limiti e la sua distanza dalle esigenze delle classi popolari.
Con i lavoratori della Gkn, Potere al Popolo ha lottato contro le delocalizzazioni, scrivendo anche una proposta di legge.
Ieri, con studenti e operai “figli della stessa rabbia”, come recitava giustamente uno degli striscioni, abbiamo ribadito che non siamo disposti ad accettare le conseguenze sociali dell’economia di guerra.
Vogliamo spese sociali, non militari, e giustamente sul nostro striscione era scritto “giù le armi, sù i salari”.
Per questo ieri eravamo in piazza, e per questo continueremo a lottare, continuando a costruire pezzo dopo pezzo una concreta alternativa a questo governo e all’escalation militare.
La guerra può essere sabotata anche da noi, come ci insegnano i lavoratori dell’aeroporto di Pisa e del porto di Genova. Il 3 aprile a Roma abbiamo promosso un’assemblea internazionale contro la guerra, e saremo ancora a fianco dei lavoratori, in occasione dello sciopero USB del 22 aprile, contro il governo del carovita e della guerra.
Avanti insieme, stiamo mostrando un paese diverso da quello che ci raccontano i media, un paese che lotta e non si arrende!”