“Giovedì 16 dicembre il Comune di Ravenna con un atto unilaterale ha deciso che chiuderà l’esperienza ventennale del CSA Spartaco, l’unica realtà autogestita che sopravvive sul nostro territorio.
Lo fa con un atto puramente amministrativo e solo successivamente allo sgombero del centro avrà un confronto con i referenti del CSA.
Questo è l’atteggiamento della nostra amministrazione: scappare e non confrontarsi con nessuno.
Niente di nuovo. E’ già successo anche a noi quando come Comitato di intervento per l’autogestione dell’ex Ostello Dante abbiamo chiesto un incontro al Sindaco e agli assessori, non più tardi di un mese fa.
E’ una scelta politica chiara e netta: nella loro idea di città non sono contemplate voci ed esperienze autogestite dal basso, un nuovo modo di provare a dare risposte a esigenze dei territori e dei soggetti sociali.
Lo abbiamo denunciato più volte nelle nostre analisi politiche. Il mercato è l’unico riferimento che il Comune ha: massificazione e mercificazione solo nei luoghi commerciali come unica scelta.
C’è bisogno di risposte e di azioni nuove sia in campo culturale, come quelle rappresentate da Spartaco, che, soprattutto, in campo sociale.
Ai tagli al welfare e ai servizi, alle nuove e vecchie povertà, alla precarizzazione del lavoro e alle emergenze abitative occorrono risposte spesso immediate, che chi ci governa non dà.
Oggi difendiamo strenuamente il CSA Spartaco, ma è arrivata l’ora che questa città, attraverso i/le singoli cittadini, i movimenti, le associazioni, i collettivi e i partiti che si sono trovati oggi ai giardini Speyer, veda un fronte comune e compatto per avviare una lotta per avere e creare spazi sociali alternativi.
Questa riteniamo sia l’unica strada percorribile, noi come Potere al Popolo Ravenna ci siamo e ci saremo.”