“La cronaca locale riporta la notizia dell’arresto di un agricoltore 60enne di Massa Lombarda, colpevole di aver avviato sul suo terreno un’attività di coltivazione di cannabis.
Colgo l’occasione per chiarire quanto sia sbagliato l’approccio proibizionista ancora dominante in Italia, che produce solo illegalità e insicurezza.
Quello della cannabis è un mercato oggi totalmente in mano alle mafie, che realizzano guadagni per almeno 17 miliardi all’anno.
Chi coltivi anche solo una pianta rischia di essere portato davanti al Giudice.
L’attività di repressione impegna ingenti forze di polizia che potrebbero essere destinate a utilizzi certamente più utili alla collettività.
Ogni anno dobbiamo assistere allo spettacolo delle nostre scuole presidiate da cani antidroga, con il rischio che ragazzi giovanissimi abbiano la vita rovinata.
In compenso manca totalmente un’attività informativa che renda tutti edotti dei rischi collegati all’abuso di sostanze stupefacenti, a partire dagli alcolici.
Ecco perché noi riteniamo si debba cambiare completamente approccio, legalizzando la produzione e il commercio di cannabis, imponendo un modello di monopolio di Stato e tassazione come accade con il tabacco, consentendo piena libertà di coltivazione per uso personale.
Questo consentirebbe di generare un circuito economico che porterebbe almeno 10 miliardi l’anno nelle casse pubbliche, libererebbe forze di Polizia, contribuirebbe a combattere il sovraffollamento carcerario, libererebbe dallo stigma quello che è semplicemente uno stile di consumo.
Sono le ragioni che hanno già indotto paesi come il Canada e numerosi Stati negli USA a scegliere la legalizzazione, che dopo pochi anni si è dimostrata foriera di grandi benefici.
È tempo di avere lo stesso coraggio anche in Italia.”