Continua senza sosta l’attività ispettiva del nucleo di Port State Control della Capitaneria di porto di Ravenna che, nella serata lunedì 11 aprile, ha sottoposto a fermo amministrativo una nave da carico battente bandiera Panama al termine di un’ispezione approfondita.
Dai controlli effettuati a bordo sono state appurate gravi irregolarità in diversi settori quali, ad esempio, la certificazione dell’equipaggio, le dotazioni antincendio dell’unità, le condizioni di lavoro dei marittimi e la prontezza operativa dei mezzi di salvataggio. Nel corso della lunga attività ispettiva, iniziata al mattino e terminata nel tardo pomeriggio, sono state rilevate 23 deficienze, di cui ben 8 particolarmente gravi e indicati che la nave stessa fosse al di sotto degli standard minimi di sicurezza previsti dalle vigenti normative nazionali ed internazionali di settore.
La nave è stata selezionata in base alle procedure elaborate ad inizio anno dal Comando Generale della Guardia Costiera, in attuazione degli obiettivi strategico-operativi conferiti dal Ministro delle Infrastrutture e della mobilità Sostenibili per l’anno 2022. Tale sistema si sostanzia in una analisi preventiva della “vita” delle navi che scalano i porti italiani, attraverso l’incrocio di dati relativi alla performance delle Compagnie di gestione, agli esiti delle precedenti ispezioni e ad eventuali fattori imprevisti: ciò consente di selezionare anche navi che, normalmente, non sarebbero soggette ad ispezione obbligatoria secondo i parametri delle vigenti Direttive europee, come nel caso della nave ispezionata ieri.
Dall’inizio dell’anno solare 2022, delle 44 unità che sono state sottoposte ad ispezione PSC sono già 8 quelle fermate da parte del personale Port State Control della Capitaneria di porto di Ravenna, un numero che evidenzia quanto importante e prioritaria sia l’attività di controllo effettuata al fine di mitigare i rischi derivanti dal sistema nave e dalla navigazione, anche a beneficio del buon andamento del porto e dei traffici di Ravenna.
La nave rimarrà nel porto di Ravenna finché non avrà provveduto a rettificare ogni deficienza e non sarà nuovamente in condizioni di poter riprendere il mare in sicurezza