La Polizia di Stato, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Ravenna, ha eseguito, nel pomeriggio di ieri, un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di un medico di medicina generale convenzionato con l’AUSL Romagna, in quanto gravemente indiziato in particolare dei delitti di peculato, falso ideologico e corruzione.
Secondo l’ipotesi accusatoria, il sanitario, in qualità di medico vaccinatore, avendo la disponibilità di vaccini antiCovid-19, se ne appropriava. In particolare avrebbe ritirato, nei primi giorni di ottobre, 15 flaconi di vaccino “Pfizer-Biontech” (per corrispondenti 90 dosi circa) del S.S.N., dei quali 13 flaconi, anziché utilizzarli per inoculare il vaccino a pazienti che certificava falsamente come vaccinati, rendeva inservibili conservandoli a temperatura ambiente; inoltre, utilizzando l’applicativo “SoleWeb”, avrebbe inserito false certificazioni anti-covid, aggiornando falsamente i relativi certificati vaccinali ed inducendo in tal modo in errore il Ministero della Salute che, sulla base di detta certificazione, rilasciava “green pass” ideologicamente falsi.
In particolare, l’indagine era stata avviata dalla Procura di Belluno che aveva accertato come un soggetto là residente, fermamente contrario alla vaccinazione Covid-19, avrebbe in precedenza condotto la figlia minorenne a Ravenna per sottoporla presso lo studio medico dell’indagato ad una vaccinazione simulata al solo fine di farle ottenere la certificazione “green pass”, ma senza realmente sottoporla ai necessari trattamenti clinici; questa, poi, sottoposta ad esami clinici disposti dal P.M., effettivamente non risultava aver sviluppato alcuna protezione anticorpale, al contrario appariva inserita come soggetto vaccinato con prima dose presso il sistema informatico sanitario della regione di residenza.
Nel corso delle indagini sono state escusse, in qualità di testimoni, diverse persone presenti nell’elenco dei “vaccinati” con una o due dosi dal citato medico, molti dei quali non assistiti da questi, peraltro non solo residenti a Ravenna ma anche provenienti da fuori Regione. La quasi totalità di pazienti che si sono sottoposti volontariamente ad accertamenti clinici, finalizzati a verificare l’effettiva copertura vaccinale, sono risultati “NEGATIVI”, ossia non sottoposti a profilassi.
Nella vicenda risultano coinvolte a vario titolo anche altre persone, tra le quali un poliziotto.
Nella giornata del 09 novembre u.s., è stato eseguito dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Ravenna il decreto di sequestro preventivo, emesso dall’A.G., in ordine a 79 certificazioni “green pass” rilasciate ad altrettanti cittadini, ritenute ideologicamente false. Il provvedimento è stato materialmente notificato al Dipartimento della Digitalizzazione del Ministero della Salute e presso il locale Dipartimento di Igiene Pubblica per lo svolgimento di una completa mappatura delle profilassi eseguite dal medico summenzionato.