Giusto premiare pubblicamente i vigili urbani che si sono distinti in attività di servizio, come pure riconoscere, in generale, i meriti di tutti i colleghi che svolgono con impegno e dedizione il proprio servizio. Altro problema è il vertice di governo della polizia municipale, per il quale, da De Pascale in poi, il compito principale è diventato sfruttarne il Corpo, storicamente sobrio per autoincensamenti e sobrietà, a scopo di propaganda e imbonimento. Il fine è perseguito con un’asfissiante organizzazione e diffusione di comunicati, conferenze stampa, interviste, veline, WhatsApp, Facebook, parate in alta uniforme con sciabola, caschetto e picchetto d’onore, azioni programmate con giornalisti al seguito e perfino sulle volanti, ecc. Ogni minima operazione è corredata, oltre il dovuto e a profusione, di fotografie e video ad uso mass media. Ogni esibizione è ammannita coi sorrisi festevoli del sindaco e/o del vice-sindaco e con le relative arringhe politiche.
Non ci si accorge che il troppo storpia, giacché più che il poliziotto superstar a servizio dei giornali e radio-tv, ora anche dei social web, la gente vuole vedere la “sua” polizia darsi da fare sul territorio e per strada, ad umile ma prezioso servizio della comunità. La differenza si nota soprattutto nei confronti della polizia di Stato, dei Carabinieri e della Finanza, i quali, con organici, mezzi e strumenti spesso pauperistici – rispetto alle spese senza limiti e senza risparmio, che da due anni a questa parte il Comune paga a pie’ di lista per la propria polizia locale – esercitano invece, con proprietà ed equilibrio, l’informazione pubblica.
SHOW A PALAZZO RASPONI
La misura è stata colmata ieri, quando, con tutti gli onori, apparati e scenografie di cui sopra, più la banda cittadina, si è impegnato Palazzo Rasponi per celebrarvi, a pacchiana imitazione della festa nazionale della Polizia di Stato, l’annuale della polizia municipale (il 146°). Non era mai stato celebrato fino all’anno scorso, quando però si svolse, senza grancassa, in una sala comunale di piazza del Popolo, ed era incentrata sulla premiazione degli agenti distintisi nell’anno precedente, cerimonia che prima si faceva con l’Open Day del 17 maggio.
La festa sarebbe potuta passare come uno dei tanti show che l’attuale governo civico somministra alla cittadinanza suo malgrado, se si fosse limitata ai riconoscimenti agli agenti e ad una narrazione asettica dei dati sulle attività del Corpo nel 2018, come per esempio ha fatto il questore nella festa della polizia di Stato del 10 aprile. Si è invece estesa a magnificare, con interventi politici del sindaco e del vice-sindaco, enfatizzati notevolmente da quello del comandante del Corpo, i presunti grandi successi e conseguenti meriti conquistati soprattutto sul fronte delle “sfide vinte in tema di sicurezza urbana in questi ultimi anni nel nostro territorio”. Concioni politici imbarazzanti che contesteremo punto per punto, ma non oggi, perché il fatto clamoroso è che, in pieno periodo preelettorale, è stata smaccatamente violata la legge (n. 28 del 2000), secondo cui (art. 9): “Dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”. I comizi delle elezioni europei sono convocati dal 25 marzo. E questa “attività” è intestata al Comune di Ravenna, “amministrazione pubblica”.
La violazione non potrà essere smentita perché, a parte i resoconti di stampa che sono andati oltre quello ufficiale trasmesso dalla polizia municipale (in cui si legge solo dei riconoscimenti al personale distintosi in servizio), e al di là del vasto pubblico presente, hanno preso parte alla manifestazione le massime autorità deputate a far applicare le leggi nel nostro territorio, a partire dal prefetto.
Ci rivolgeremo dunque, in prima istanza, come dispone la medesima legge, all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Dal punto di vista della correttezza politica, basta commentare che sono alla frutta
I CAPIGRUPPO CONSILIARI DEL COMUNE DI RAVENNA
Alvaro Ancisi, Lista per Ravenna
Samantha Gardin, Lega Nord
Alberto Ancarani, Forza Italia