Nel corso di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Ravenna, durante un’operazione congiunta della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza di Ravenna, si è proceduto al controllo di una nave cargo battente bandiera delle Isole Marshall, giunta in rada a Ravenna durante la notte e proveniente dal nord Europa.
In particolare, l’ispezione è stata approfondita con l’importante contributo dei sommozzatori del Reparto Operativo Aeronavale di Rimini della Guardia di finanza, che hanno scandagliato la parte immersa dello scafo, rinvenendo, dopo diverse ore di attività e nonostante le difficoltà legate alle pessime condizioni meteo-marine, diversi involucri, all’interno delle condotte delle prese a mare, situate a circa 9 metri di profondità dalla linea di galleggiamento, certamente estranei alle dotazioni della nave. Gli operatori, pertanto, provvedevano ad estrarre detti involucri, consegnandoli agli investigatori dell’antidroga della Squadra Mobile e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria incaricati delle indagini, che ne verificavano prontamente il contenuto: 139 panetti contenenti cocaina purissima per un totale di circa 150 chilogrammi accuratamente protetti da un confezionamento impermeabile predisposto al fine di salvaguardare l’integrità del prezioso carico.
L’operazione, incardinata nel più ampio contesto del contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, è stata svolta in costante raccordo con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato di Roma.
Il risultato conseguito pone l’accento sull’importanza della costante opera di monitoraggio, da parte delle forze dell’ordine, del flusso delle merci nell’importante scalo portuale di Ravenna e del contrasto di ogni possibile infiltrazione da parte della criminalità nel tessuto socio-economico. In tal senso, infatti, si può affermare come il sequestro effettuato abbia inciso significativamente sull’approvvigionamento di cocaina in ambito nazionale, atteso che il valore della droga recuperata può essere ragionevolmente stimato in oltre cinque milioni di euro all’ingrosso e circa 25.000.000 di euro se rapportato alla vendita al dettaglio (310 mila dosi).