La Polizia di Stato ha arrestato Z.G., 38enne di origini albanesi, per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e fabbricazione di documenti di identificazione contraffatti e immigrazione clandestina.
Ieri pomeriggio un equipaggio della Sezione Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura di Ravenna è intervenuta in piazza Ridracoli dove ha proceduto all’identificazione e controllo di quattro persone di nazionalità albanese lì presenti.
Richiesto loro il motivo della presenza in piazza Ridracoli i quattro non erano in grado di fornire concordi giustificazioni, manifestando un immotivato nervosismo che ha indotto gli agenti ad approfondire il controllo.
In seguito alla perquisizione del veicolo condotto da Z.G., che per la sua identificazione ha esibito una carta d’identità poi risultata contraffatta, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in cellophane risultato contenere grammi 430 di sostanza stupefacenti del tipo Cocaina e una bilancia elettronica di precisione.
Nella circostanza i cittadini albanesi H.E. e M.A., sono stati trovati in possesso, complessivamente, di 1600 euro che sono stati sequestrati dai poliziotti perché ritenuti destinati all’acquisto della droga trovata in possesso di Z.G.
All’esito degli approfondimenti effettuati Z.G. è stato dichiarato in arresto per i reati di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e fabbricazione di documenti di identificazione contraffatti.
Lo straniero è stato anche arrestato per immigrazione clandestina perché, già espulso dal territorio nazionale nel luglio del 2020, aveva fatto rientro in Italia senza la prevista autorizzazione del Ministro dell’Interno.
Z.G., dopo le formalità di legge è stato condotto alla Casa Circondariale di Ravenna a disposizione della Procura della Repubblica
I due cittadini albanesi H.E. e M.A., sono stati invece denunciati in stato di libertà per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, mentre il quarto cittadino albanese, il 28enne L.N. è stato trattenuto in questura per il suo successivo accompagnamento in frontiera.