Mercoledì 3 maggio (ore 21, Ridotto del Teatro Rasi) seconda giornata di POLIS Teatro Festival a Ravenna, con la direzione artistica di Davide Sacco e Agata Tomšič / ErosAntEros, che prosegue il suo percorso dedicato ai Balcani con A come Srebrenica di e con Roberta Biagiarelli, uno dei ritratti più veri e intensi che il teatro abbia dedicato al genocidio di Srebrenica. Un vero e proprio spettacolo cult, che dal suo debutto nel 1998 è stato replicato più di 600 volte in Italia e all’estero. Un’attrice sola sul palco diventa narratrice e protagonista di una storia dove la Ragion di Stato e gli Interessi di Politica Internazionale hanno giocato a Risiko con la vita di decine di migliaia di persone. A Srebrenica è stata scritta una delle pagine più oscure del Novecento e anche da quel luogo occorre ripartire per ri-pensare l’Europa, per non cadere nell’errore di liquidare il conflitto balcanico come qualcosa di risolto e lontano nel tempo. Una lezione della memoria contro il pericolo dei nazionalismi, delle divisioni e delle manifestazioni di intolleranza.
Lo spettacolo va in scena anche giovedì 4 maggio (ore 10) nella grande sala del Teatro Rasi in un progetto speciale per le ragazze e i ragazzi delle scuole superiori di Ravenna, nel tentativo, attraverso il teatro, di far conoscere alle nuove generazioni momenti importanti della storia europea contemporanea.
Roberta Biagiarelli dal 1985 esercita la sua attività di attrice e autrice teatrale professionista lavorando a lungo con Laboratorio Teatro Settimo (TO), Cooperativa Moby Dick di Mira (VE), Centro teatrale di Pontedera (PI), Armunia – Castello Pasquini di Castiglioncello (LI) e La Corte Ospitale di Rubiera (RE).Con la costituzione di Babelia & C.- progetti culturali, Roberta Biagiarelli crea la casa per dedicarsi con maggior slancio alla produzione, ricerca ed interpretazione di temi sociali e storici. E’ autrice ed interprete dei monologhi: Srebrenica, Reportage Chernobyl, Falluja (Trilogia dei Luoghi Scomparsi) e di Resistenti, leva militare ‘926. Produce ed interpreta i documentari Souvenir Srebrenica (2006), La neve di giugno (2007), la Transumanza della Pace (2012). La specificità dei temi trattati nel suoi lavori teatrali e il suo radicamento al presente la porta ad aprirsi a collaborazioni con ambiti riguardanti la Cooperazione internazionale, NGO e altri soggetti impegnati nel sociale. E’ coordinatrice e responsabile dal 2008 al 2010 di un progetto pilota di rivitalizzazione socio-culturale nell’area di Srebrenica in Bosnia- Erzegovina. Prosegue con la produzione di altri progetti teatrali: Il poema dei monti naviganti, L’Altra Opera, Giuseppe Verdi agricoltore, Figlie dell’epoca – donne di pace in tempo di guerra, Concertina 22 e Pazi Snajper. Pubblica a settembre 2016 il volume “Dal libro dell’esodo” (Edizioni Piemme) di cui è co-autrice con il fotoreporter Luigi Ottani sull’esperienza diretta fatta nell’agosto 2015 incontrando profughi siriani sul confine greco- macedone. Autrice e regista tra gli altri dello spettacolo Migrantenate, le custodi dell’altro, realizzato con ragazzi e ragazze di seconda generazione, Bando MigrArti/ Mibact 2017, Curatrice ed organizzatrice di Balcani d’Europa-lo specchio del noi, esercizi di cittadinanza. Incontri, testimoni, approfondimenti storici per capire il nostro presente realizzato su Modena e provincia nel 2018, 2019 e 2020. Curatrice e organizzatrice di “Europa Femminile Singolare” per il Comune di Reggio Emilia, 2019. Ideatrice e curatrice del progetto su Bando Regionale per la promozione della cittadinanza europea: Vista sull’Europa annualità 2019, 2020 e 2021. Pubblica a novembre 2020 il libro ‘Shooting in Sarajevo’(BEE) ci cui è co-autrice con Luigi Ottani. Ultima produzione teatrale ‘Pazi Snajper’, 2022.
Proseguono anche le repliche di Muoio come un paese, (ore 18.30 partenza dal Teatro Rasi, in replica anche il 4 maggio) una camminata immersiva nei luoghi di Ravenna, per venti spettatori alla volta. Dal testo del noto autore greco Dimitri Dimitriadis, interpretato e diretto dalla poliedrica performer e regista italo-svedese Gemma Hansson Carbone. Un progetto di ricerca artistica aperto, libero, che coinvolge l’artista e il suo pubblico in una esplorazione collettiva di diverse pratiche artistiche e scientifiche. Lo spettacolo viene approfondito dall’incontro (ore 20, Teatro Rasi, sala Mandiaye N’Diaye) con Gemma Hansson Carbone e il critico Alessandro Iachino. L’incontro è trasmesso anche in streaming sui canali di ErosAntEros – POLIS Teatro Festival.
La nuova edizione con 26 eventi diffusi tra Teatro Rasi, Artificerie Almagià, MAR – Museo d’Arte della città, Teatro Socjale e Teatro Alighieri, mette al centro del festival i maggiori protagonisti della scena contemporanea europea, incentivando il dialogo tra culture e generazioni differenti di artisti, studiosi e spettatori.
POLIS Teatro Festival è sostenuto da Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Otto per Mille della Chiesa Valdese, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.