20/03/2018 – L’eredità di Muky ha già creato alcuni malumori nell’opposizione, espressi ieri durante il consiglio comunale dai consiglieri Gabriele Padovani, capogruppo della Lega Nord, e Tiziano Cericola, capogruppo di Rinnovare Faenza. Vanda Berasi, in arte Muky, due anni fa comunicò la volontà di lasciare parte dei suoi beni alla città di Faenza per aiutare il mondo artistico ed in particolare i giovani. La ceramista ha così deciso di donare, alla sua scomparsa, il complesso fra piazza II Giugno e via Maioliche alla Fondazione a capo del Mic o, a seguito di un’eventuale scomparsa della fondazione, al Comune di Faenza. L’obiettivo è di realizzare residenze d’artista per giovani soprattutto provenienti dall’estero, un’area espositiva temporanea, un’area espositiva permanente dedicata alle opere di Muky e di Domenico Matteucci, un’area per laboratori e didattica, garantendo, a quella che verrà poi denominata casa dell’arte, un’entrata fissa derivante dall’affitto di alcuni locali oggi occupati da uffici e altre realtà. Condizione indispensabile per il lascito, l’intero complesso, caratterizzato da palazzi antichi come Palazzo Rossi e Palazzo Bandini, non sarà vendibile. Le critiche all’amministrazione comunale da parte del centrodestra partono proprio da quest’ultimo aspetto. La non alienabilità dei beni
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