Dalle Case della salute ai progetti per la qualità dell’abitare. Dall’edilizia scolastica, ai nidi e i servizi per l’infanzia. Dal Metromare di Rimini e la tramvia di Bologna, al potenziamento del Porto di Ravenna. E ancora: gli interventi per la rigenerazione del Po e per quella urbana. L’Emilia-Romagna entra nel vivo del percorso che dovrà renderla più moderna e sostenibile, grazie all’utilizzo dei fondi europei del Pnrr. Un cammino che vede già coinvolte 230 amministrazioni ed enti e almeno un’opera o un’azione nell’85% dei Comuni. Ad oggi sono stati assegnati all’Emilia-Romagna 3,83 miliardi, di cui il 63% per interventi già identificati. Il punto della situazione è stato fatto questo pomeriggio nella seduta congiunta delle commissioni assembleari Bilancio e Politiche economiche, a cui hanno partecipato la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, in video collegamento, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, Manuela Rontini e Massimiliano Pompignoli.
Protagoniste di questa prima fase del Piano sono le amministrazioni comunali, titolari del 59,4% dei progetti. E’ la transizione ecologica la missione principale coperta dai contributi del Pnrr: alla ‘rivoluzione verde’ sono già stati assegnati 1,863 miliardi, quasi la metà del totale. Alle infrastrutture per una mobilità sostenibile, vanno altri 272,40 milioni. A seguire, coesione e inclusione, con 607,05 milioni, missione che tiene insieme infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore (587,24 mln) e interventi speciali per la coesione territoriale (19,81 mln). Poi c’è il capitolo salute, con 533,35 milioni assegnati: rete di prossimità, strutture e telemedicina (208,81 mln) e innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario (325,34 mln). Alla missione istruzione e ricerca, 504,25 milioni per il potenziamento dell’offerta. Infine alla voce turismo e cultura, 53,25 milioni.
(fonte ANSA)