E’ andato in scena ieri, venerdì 23 novembre, il flash mob finale del progetto È strage della Casa delle Donne di Ravenna. Vi hanno preso parte, tra attiviste socie della Casa, persone che nel corso dell’ultimo anno sono diventate parte della comunità riunita nella chat di autoconvocazione per i flash mob e pubblico, circa un centinaio di persone.
Le attiviste hanno percorso piazza del Popolo di Ravenna, occupandola quasi per tutta la sua lunghezza, srotolando un drappo rosso con i nomi delle donne uccise per femminicidio durante tutto il periodo di durata del progetto, da novembre 2023 ad oggi.
Al centro della piazza, alcune attiviste con i cartelli con su scritto “È strage”.
È stata letta la lunga lista dei femminicidi avvenuti nel corso dell’ultimo anno, 82 nomi a cui si aggiungono 6 donne apparentemente vittime di suicidio e 13 con mariti, fidanzati o ex indagati.
Dopo la lettura di una discorso, di cui allego copia, è stato fatto il “minuto di rumore”, scuotendo tra le mani le chiavi di casa, simbolo del fatto che l’assassino spesso le possiede e dunque la violenza maschile sulle donne è in buona parte dei casi violenza domestica.
Il flash mob si è concluso con i cori “ci vogliamo vive” e “siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce”, scanditi dalla piazza.
I flash mob contro i femminicidi proseguiranno anche nel 2025, ma con una nuova forma: l’ultimo venerdì di ogni mese, sempre in piazza del Popolo, sempre con i cartelli “È strage”, per denunciare la violenza maschile sulle donne e la ferma volontà di lottare per eliminarla.