Preoccupazioni delle società natatorie che operano alla piscina comunale per i lavori di costruzione del nuovo impianto. Le varie associazioni sportive, infatti, temono che, con l’avanzare dei lavori, in un periodo di transizione, possa ridursi gli spazi-acqua a disposizione, creando difficoltà agli allenamenti agonistici e conseguentemente a chi lavora nel mondo sportivo. La paura è che si possa arrivare alle conseguenze peggiori: il calo occupazionale.

Alberto Ancarani, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, ha presentato sul tema un question time: “Va sottolineato che i problemi posti si sono particolarmente acuiti a causa dell’improvviso cambio progettuale, rispetto alla prima presentazione, motivato con la necessità di accesso ai fondi PNRR, ma totalmente privo di condivisione con gli stakeholders, i quali si sono ritrovati con un cambio severo e sostanziale del cronoprogramma di costruzione, accusando gravi danni in termini di spazi e di futuri introiti finanziari”.

Nel suo question time, Ancarani chiedeva delucidazioni sui tempi di costruzione della vasca da 25 m, con 8 corsie, e della vasca da 50 m, con 10 corsie, e come intenda il Comune sopperire al deficit di spazio acqua di 14 corsie per tutto il tempo necessario alla realizzazione definitiva dell’impianto.

Alle domande ha risposto l’assessore Federica Del Conte:

“Premesso che le misure di una piscina olimpionica, come stabilito dalla FINA, devono essere 50 metri in lunghezza, 25 in larghezza con una profondità costante di 2 metri e che l’intervento progettato vuole raggiungere tale standard, le corsie di larghezza di 2 metri anziché 2.50 sono correntemente utilizzate per gli allenamenti e le competizioni minori come già avviene nella vasca attuale.
La piscina attuale è dotata di due vasche: una 25 x 12.0 metri, capace di 6 corsie di larghezza 2 metri ed una 50 x 21 metri, capace di 10 corsie di larghezza 2 metri per un totale di 16 corsie.
L’impianto previsto a progetto, nella sua configurazione finale, prevede tre vasche di cui due per uso sportivo, una 25 x 21.0 metri, capace di 8 corsie di larghezza 2.50 o 10 corsie di larghezza 2 metri ed una 50 x 25 metri, capace di 10 corsie di larghezza 2.50 metri o 12 di larghezza 2 metri, per un totale, nella configurazione finale di 22 corsie, ulteriormente aumentabili con l’uso del pontone a 34 della lunghezza di 25 metri ciascuna e larghezza 2 metri o 28 della lunghezza di 25 metri ciascuna e larghezza 2.5 metri.
Nella sua configurazione intermedia, ovvero alla fine della costruzione della vasca da 25 metri, l’impianto metterebbe a disposizione degli atleti 10 corsie da 25 metri anziché 6, sempre della larghezza di 2 metri, inoltre, la presenza di una vasca non omologata permetterebbe un valido supporto per l’avviamento al nuoto dei più piccoli che avrebbero una vasca della profondità di un metro a loro disposizione.
Il tempo previsto per la costruzione del secondo stralcio che comprende la vasca grande, la tribuna e gli spazi per l’accoglienza è di almeno un anno.
Come argomentato al punto precedente, il deficit di corsie non è di 14 bensì di 6, senza considerare la vasca non omologata, in quanto le vasche attuali hanno rispettivamente 10 e 6 corsie, pertanto il disagio sarà sicuramente avvertito dagli atleti di livello elevato che necessitano di una vasca da 50 metri di lunghezza per gli allenamenti e che dovranno spostarsi su altre sedi. La nuova vasca da 25 metri inoltre avrà una profondità di 1,80 metri, più adatta all’uso sportivo”.

Ancarani però contesta alcune affermazioni dell’assessore. Secondo il consigliere d’opposizione, ricavando dalla vasca da 50 m, due vasche da 25m, attualmente la piscina potrebbe contare su 26 corsie da 25 m. Il nuovo progetto porterà ad un aumento di sole 2 corsie da 25 m. La giunta poi stima in almeno un anno i tempi di costruzione. Ma, per Ancarani: “Con i tempi della ns amministrazione nella costruzione di nuovi impianti sportivi, significa che non si ha alcuna idea dei tempi certi, dove atleti di tutte le categorie si ritroveranno senza spazio acqua”. Alcuni atleti che svolgono allenamento in piscina, saranno poi costretti a trasferirsi in altra sede in attesa del nuovo impianto. Secondo Ancarani: “La facilità con cui si accetta di spostare atleti di media fascia in altre sedi, senza alcun interesse nel trovarle o nel proporle, è inquietante per la totale assenza di sensibilità sul mondo dello sport da parte dell’assessorato ai lavori pubblici”.
Aggiunge poi Ancarani: “Attualmente nella fascia oraria che va da circa le 16 alle 22 vengono utilizzate quotidianamente 10 corsie da 50m (ovvero 20 da 25m) + 6 corsie da 25m, che è la piena capacità attualmente disponibile.
I corsi di nuoto finiscono normalmente alle 18.30, dopodichè entrano in acqua gli agonisti.
Già ora, stante la carenza di spazio acqua, le formazioni dei bagnini di salvataggio, ad esempio, sono state trasferite presso altre piscine private, tipo Euritmica, e il non avere gli spazi per la formazione dei bagnini significa avere ulteriori problemi nella copertura di tutte le posizioni di salvataggio per la stagione balneare, fenomeno già noto anche per altre ragioni.
Nell’anno, probabilmente abbondante, di transizione in cui si avranno solo 10 corsie da 25m su 26, ad esempio, LA PALLANUOTO SARA’ COMPLETAMENTE ESCLUSA DAGLI ALLENAMENTI perché non potrà mai avere giorni in cui occupare tutta la piscina. Significa perdere un’intera generazione di sportivi (se non due, in caso molto probabile di tempi di costruzione allungati).

Con questa scelta di costruire prima la vasca da 25m e non quella da 50m come invece proposto nel precedente progetto, si perderà tutta la possibilità di organizzare meeting e gare che normalmente ospitano migliaia di atleti da tutta Italia (l’ultimo trofeo Camprini ha contato circa 1900 atleti).

L’altro tema fondamentale è quello di capire a chi resta in carico l’onere dell’assegnazione degli spazi acqua sia in fase di transizione, che a seguire, oppure se verrà delegato completamente il gestore, poiché il timore è quello di vedere nel frattempo perire le piccole società sportive che senza atleti, senza gare, senza meeting perdono completamente ogni occasione di sostentamento.

La risposta a questo question time, quindi, è stata superficiale, falsa nei dati, faziosa e soprattutto menefreghista verso un intero comparto della comunità ravennate e sportiva. Non sono state fornite risposte sufficienti a garantire tranquillità nè alle società sportive, nè agli atleti, nè all’utenza privata che fruisce oggi della piscina comunale per le nuotate libere e questa tendenza al non rispondere, al non avere mai tempi certi, al non saper organizzare adeguati sopperimenti alle mancanze la vediamo costantemente ormai in tutti i grandi progetti che la giunta De Pascale ha avviato in questi due mandati, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti da anni.