“L’incontro che ho organizzato ieri a Ravenna sull’ambiente, a cui ha partecipato anche il vicepresidente della Camera Sergio Costa, ha fatto emergere le preoccupazioni dei cittadini ravennati. I problemi ambientali sono innumerevoli e c’è anche molta preoccupazione per alcune normative europee che complicano la vita ai cittadini, come l’iniziale ipotesi di lasciare il 4% delle terre a maggese. Sempre in tema di agricoltura, c’è la questione del caro carburanti e dell’Irpef. Collegata al settore agricolo anche la questione dei pesticidi, di cui bisogna certamente ridurre l’uso in modo progressivo, favorendo la lotta biologica integrata e altre tecniche già sperimentate con successo. E c’è poi la concorrenza sleale dei prodotti agricoli provenienti da paesi extra-UE che non devono sottostare alle normative europee. Si può lavorare ancora molto a Bruxelles su questo, in particolare definendo etichettature sempre più dettagliate ai consumatori.
Ho parlato della Direttiva UE sui reati ambientali e dalla necessità di far partire i termini della prescrizione nel momento in cui il reato viene scoperto. C’è anche la necessità di monitorare le malattie sui territori, non ci possono essere ancora omissioni su questo fronte.
Sergio Costa è partito dall’attuale situazione politica in cui la destra liberista ha scarso interesse per le tematiche ambientali. Il nostro impegno, grazie anche all’appoggio di tanti cittadini è quello di sottolineare l’importanza di queste tematiche, a partire dai territori. Il rischio di ripresa delle trivellazioni nell’Adriatico ha fatto emergere un malcontento politicamente trasversale, ben lontano dalle decisioni del governo Meloni.
Un altro tema molto sentito dai ravennati è il trasporto e l’estrazione di gas sulla terraferma e nel mare Adriatico. Le trivellazioni preoccupano molto, anche per la relazione con la subsidenza dei terreni e l’innalzamento delle acque marine. Ravenna e Venezia sono le città che in questo senso rischiano le conseguenze più serie. Il 95% delle piattaforme marine non è stato smantellato. Il rigassificatore è sentito in larga parte come una minaccia, anche perché manca una valutazione di incidente rilevante e una valutazione d’impatto ambientale.
Il problema degli sforamenti dei limiti di tema dell’inquinamento atmosferico è presente in tutta l’Emilia-Romagna e anche qui è sentito molto. Bisogna ridurre il traffico su gomma, migliorare l’isolamento degli edifici, soprattutto bisogna evitare che la situazione peggiori e che si ricorra a un semplice greenwashing. Bisogna creare una certificazione UE tracciabile e rintracciabile della certificazione green, attraverso un’agenzia europea indipendente.
Ringrazio molto il gruppo territoriale di Ravenna e il suo coordinatore, Simone Angelici, oltre a Giancarlo Schiano, consigliere comunale e capogruppo M5S Ravenna”. Così in una nota Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.