Martedì sera, quale ultimo atto prima delle ferie estive, il consiglio comunale ha approvato all’unanimità un’importante e complessa deliberazione, proposta e presentata al Consiglio il 16 gennaio scorso da Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna e presidente della commissione consiliare Sanità pubblica, volta a perseguire “la piena applicazione della legge sulle barriere architettoniche nelle abitazioni domestiche”. Discussa in sede di commissione il 19 e il 24 luglio, dove ha acquisito l’adesione della maggioranza inserendo in premessa un’integrazione della consigliera Patrizia Strocchi, la deliberazione è stata formalmente sottoscritta, oltre che da Lista per Ravenna, anche dagli altri gruppi di opposizione: CambieRà, Forza Italia, Gruppo Misto, Lega Nord, Ravenna in Comune e la Pigna (pur assente giustificata alla seduta).
LE DIFFICOLTA’ DEI DISABILI IN CARROZZELLA – Il documento mette a fuoco le difficoltà dei disabili in carrozzella ad esercitare il diritto, ormai universalmente riconosciuto a tutte le persone per il senso primario della loro vita, di accedere in autonomia e sicurezza ai servizi essenziali delle abitazioni domestiche, che sono la cucina/sala da pranzo, il bagno e la camera da letto. La deliberazione riguarda i progetti di costruzione di edifici residenziali nuovi o da ristrutturare, intendendo che debbano garantire a tutte le persone i princìpi, affermati dal decreto ministeriale n. 236 del 1989, di accessibilità (“possibilità, anche per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di raggiungere la singola unità abitativa, di entrarvi agevolmente e di fruirne in sicurezza e autonomia”) e di adattabilità (“possibilità, allo stesso scopo, di modificare nel tempo, a costi limitati, gli spazi degli edifici in costruzione”). Il problema si presenta quando i progetti, dislocando i suddetti tre servizi su piani diversi, senza previsione di ascensori o piattaforme elevatrici, si limitano a riportare sulle tavole grafiche, come di consuetudine su scala nazionale, il simbolo di un servoscala con sedile, ritenendolo sufficiente per dichiarare l’adattabilità dell’abitazione a tutti i disabili. L’ostacolo è dato dalla lettura a se stante di una norma dello stesso decreto 236, secondo cui le rampe di scala interne ad un singolo alloggio possono avere una larghezza minima di 0,80, che spesso è insufficiente per i servoscala a pedana uso carrozzina. Ne deriva che, a trent’anni da tale decreto, si sfornano ancora edifici non adattabili ad una vasta serie di disabili, anche se nel frattempo il quadro giuridico nazionale si è profondamente evoluto a favore di queste persone, con la legge n. 18 del 2009 che recepisce la Convenzione ONU sui loro diritti e con la legge n. 67 del 2006 contro ogni discriminazione nei loro confronti.
LE SOLUZIONI INTRODOTTE – La deliberazione approvata fissa innanzitutto l’indirizzo preciso, da osservare in sede di istruttoria dei permessi di costruzione o ristrutturazione di edifici abitativi, secondo cui la collocabilità dei servoscala deve essere valutata congiuntamente al contesto edilizio, in particolare alle dimensioni dei pianerottoli e degli spazi di imbarco, stazionamento e sbarco, in relazione alla tipologia della scala stessa, all’esistenza di curve positive e/o negative, alla presenza di un muro a cui attaccare la guida.
Gli indirizzi politici cui invece dovrà attenersi la Giunta comunale sono i seguenti:
- promuovere un aggiornamento della normativa urbanistico/edilizia comunale affinché assicuri l’accessibilità e l’adattabilità delle nuove costruzioni ai bisogni delle persone con ridotta o impedita capacità motoria;
- su questi stessi temi, incentivare la formazione e specializzazione di quanti interessati;
- sensibilizzare e sostenere la presentazione di progetti edilizi volti agli obiettivi di cui sopra, anche attraverso misure incentivanti;
- tener conto, per consulenze in sede operativa, della disponibilità del CRIBA Emilia-Romagna a sottoscrivere col Comune un protocollo di collaborazione.
Come si legge nella premessa della deliberazione, il CRIBA, Centro di Informazione Regionale sulle Barriere Architettoniche, fornitore a titolo gratuito di informazione, valutazione e consulenza sulle problematiche connesse al superamento delle barriere architettoniche, ha seguito con favore fin dall’inizio l’iniziativa di Ancisi, condividendone infine la proposta di deliberazione. Così pure il CAAD, Centro per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico attivo nel Comune di Ravenna. Altrettanto si è ottenuto con la partecipazione degli assessorati interessati e dei quadri tecnici del Comune stesso addetti all’edilizia e ai servizi sociali, che hanno anche contribuito agli ultimi aggiustamenti del testo, così stabilendo tutte le basi, politiche e professionali, utili a coglierne appieno gli obiettivi.