Percosse (schiaffi, pugni, gomitata), maltrattamenti psicologici, divieto di uscire di casa, minacce: un 37enne residente nel ravennate deve rispondere di maltrattamenti in famiglia e di uccisione di animale dopo la denuncia della moglie. L’uomo era arrivato ad uccidere un gatto randagio che la donna nutriva abitualmente.
A marzo 2022 la consorte l’ha denunciato e sono iniziate le indagini della Squadra Mobile di Ravenna.
La notizia è riportata dal Corriere di Romagna oggi in edicola.
Il 37enne, su disposizione del Giudice delle indagini preliminari Corrado Schiaretti, ora non può avvicinarsi alla donna al di sotto dei 500 metri.
Una relazione rapida fra i due, degenerata altrettanto velocemente. La vicenda inizia a febbraio 2021, quando i due si conoscono, ma dopo i primi giorni di convivenza sarebbero iniziati i primi maltrattamenti. Dopo le violenze fisiche, la coppia, in estate, si sarebbe anche separata, ma solo temporaneamente. Dopo l’estate, il riavvicinamento. A dicembre il matrimonio con percosse alla vigilia del giorno delle nozze: una testata e un pugno nel mento ha raccontato la donna alle forze dell’ordine e la costrizione di presentarsi in Comune il giorno successivo per il matrimonio.
Nei primi mesi di quest’anno, su suggerimento di alcune conoscenze, la donna è venuta a contatto con un centro antiviolenza ed è riuscita ad abbandonare il compagno maltrattante. Non prima però di assistere all’uccisione del gatto a cui la donna si era affezionata.