Partire dall’ampia visione del Piano Strategico 2030 per arrivare all’individuazione di progetti concreti a beneficio di tutto il territorio dell’Unione Romagna Faentina. Questo l’obiettivo dei primi tre momenti di confronto tra gli assessori dei sei Comuni dell’Unione, tenutisi lunedì 6, martedì 7 e mercoledì 8 settembre.
Ad orientare la discussione della tre giorni di lavoro, le aree tematiche del Piano Strategico 2030, il documento di programmazione strategica approvato a luglio 2020 che guiderà le scelte della strategia comune dell’Unione Romagna Faentina per questo decennio.
Lunedì 6 settembre, dopo una presentazione generale delle attività in programma, gli assessori hanno discusso di Sviluppo economico, Cultura e Turismo: dall’Agricoltura 2.0 alla sostenibilità aziendale per arrivare alla ricerca di nuove connessioni turistiche in grado di rendere più attrattivo e riconoscibile un territorio variegato come quello dell’Unione.
Il 7 settembre la discussione si è spostata sui temi della Transizione ecologica, dell’Innovazione tecnologica e della Transizione digitale. Temi questi su cui l’Unione della Romagna Faentina sta da tempo lavorando, in particolare dopo la diffusione della pandemia e la conseguente necessità di potenziamento dei mezzi tecnologici delle PA, rivolto sia ai processi interni che al costante miglioramento dei servizi al cittadino.
Le Pari opportunità, il Welfare, Sicurezza, Istruzione giovani, Sport e cultura sono state invece le aree tematiche al centro dell’incontro dell’8 settembre. Aprire un dialogo e una collaborazione di Unione con gli istituti scolastici comprensivi presenti sul territorio, mappare le esigenze di aggregazione del mondo giovanile attraverso indagini mirate, strutturare la collaborazione con il mondo del volontariato: questi alcuni dei temi approfonditi nel terzo incontro.
Il prossimo passo del percorso di attuazione del Piano Strategico 2030 sarà l’avvio dei lavori del Comitato Tecnico Scientifico (CTS), previsto per lunedì 13 settembre. Il CTS svolge un ruolo di affiancamento che consente da un lato il monitoraggio complessivo del Piano e dei risultati attesi, mentre dall’altro fornisce contributi di carattere generale e specifico in termini di “vision” e di pianificazione territoriale strategica su ambiti e materie specifiche oggetto del Piano Strategico.