“La diffusione della PSA ha ormai raggiunto livelli allarmanti, mettendo a rischio non solo la salute animale, ma l’intera filiera suinicola del nostro Paese, un settore cruciale per l’economia nazionale e per la tutela delle nostre produzioni di qualità. È indispensabile un coordinamento rapido ed efficace tra le istituzioni per fermarne la proliferazione, indennizzare adeguatamente gli allevatori colpiti e garantire la sopravvivenza di un comparto produttivo che rappresenta un’eccellenza italiana”. Questo uno dei passaggi della lettera inviata dal presidente di Coldiretti Ettore Prandini, al ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e a quello della Salute Orazio Schillaci, per sollecitare la massima attenzione sul tema della Peste Suina Africana (PSA). Coldiretti esprime piena fiducia nell’operato del nuovo Commissario Straordinario per la PSA, Giovanni Filippini, una figura di grande competenza, che ha già iniziato a mettere in atto alcune delle richieste avanzate dall’associazione per contenere la diffusione del virus.
Durante un recente incontro in modalità webinar con il Commissario Filippini, ricorda Coldiretti, oltre 500 allevatori di Coldiretti provenienti dalle aree più colpite dall’epidemia, in particolare Lombardia, hanno manifestato la loro crescente preoccupazione per la mancanza di azioni risolutive. In quelle zone, la crisi, che perdura da circa 1.000 giorni, sta portando molte aziende sull’orlo del collasso.
Coldiretti nella lettera si appella ai ministri richiamando l’attenzione sull’urgenza di interventi mirati. “È indispensabile garantire agli allevatori la certezza degli indennizzi per i danni subiti, magari anche attraverso dei fondi emergenziali, coprendo non solo le perdite dovute agli abbattimenti, ma anche i mancati guadagni legati al fermo aziendale forzato”, si legge nella missiva. Senza un adeguato sostegno economico, sottolinea Coldiretti, molte aziende rischiano di non sopravvivere, con gravi ripercussioni su tutta la filiera e sull’economia locale.
Per evitare speculazioni sui mercati durante questa crisi, Coldiretti ha sottolineato ai ministri la necessità di implementare un monitoraggio costante dei prezzi dei suini, oltre a richiedere misure come la sospensione dei mutui e dei contributi per le aziende colpite.
La filiera suinicola italiana, che vale complessivamente circa 20 miliardi di euro e coinvolge 100.000 posti di lavoro e 10 milioni di animali allevati, non può permettersi ulteriori ritardi. Coldiretti chiede con urgenza alle istituzioni di agire tempestivamente per sostenere un settore vitale per l’economia del nostro Paese. Nella lettera viene garantita la disponibilità dell’organizzazione per qualsiasi attività di supporto necessaria a contrastare questa emergenza.
A livello locale Coldiretti Ravenna elogia la pronta istituzione della Cabina di regia per la gestione dell’emergenza peste suina attivata dal Prefetto Castrese De Rosa con l’obiettivo di mettere in campo tutte le strategie atte a prevenire ed evitare contagi in un territorio come quello della provincia di Ravenna dove comunque non si sono registrati casi: “L’attenzione posta al problema da parte della Prefettura è encomiabile – commenta il Direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini – la task-force, che si è già riunita più volte e che ha nella Prefettura il suo punto di riferimento, è uno strumento essenziale per affrontare in modo coordinato e tempestivo l’emergenza, poiché permette la collaborazione attiva tra istituzioni, associazioni di categoria e il mondo dell’associazionismo. Solo lavorando insieme, infatti, possiamo affrontare questa sfida complessa e proteggere un settore cruciale per la nostra economia”.
A tal proposito Coldiretti Ravenna, oltre ad aver potenziato l’attività di informazione mirata e specifica verso tutti gli attori del comparto zootecnico-allevatoriale, con un aggiornamento costante che proseguirà anche nelle prossime settimane, si è altresì impegnata sul fronte delle azioni propedeutiche al miglioramento del contenimento della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali, principali vettori del virus. Coldiretti ricorda che proprio pochi mesi fa ha concluso una serie di mobilitazioni in tutte le regioni d’Italia, Emilia-Romagna compresa, proprio per chiedere interventi mirati di contenimento, a fronte del proliferare incontrollato degli ungulati.
“Oltre ad aver attivato corsi specifici per promuovere tra i nostri associati la pratica dell’autodifesa – spiega il Direttore Zampini – abbiamo messo a punto una collaborazione efficace con tutti gli enti coinvolti nelle operazioni di contenimento, dalla Regione alla Polizia provinciale sino agli ATC. Ora auspichiamo che anche il Parco della Vena del Gesso dia rapida attuazione al proprio Piano di contenimento in modo così da avere tutto il territorio coperto e sotto controllo”.