Nell’ambito delle attività istituzionali svolte dalla Capitaneria di Porto al fine di vigilare sull’intera filiera della pesca a tutela dall’ambiente marino, giorni fa, sono stati effettuati numerosi controlli, sia a mare che terra, da parte dei militari della Guardia costiera di Ravenna allo scopo di verificare la regolarità delle attività di pesca, svolte lungo la fascia costiera del Circondario Marittimo di giurisdizione.
In un caso, nelle acque al largo di Marina di Ravenna, sono state individuate due unità da pesca che pescavano con un attrezzo irregolare, pertanto, i comandanti dei pescherecci sono stati invitati a rientrare in porto con la propria unità per lo sbarco dell’attrezzo. Nel frattempo il prodotto ittico catturato, circa 300 Kg di pescato, è stato donato in beneficenza ad Enti caritatevoli locali.
Sono state poi sorprese due unità del tipo “turbosoffiante”, autorizzate normalmente alla cattura dei molluschi in mare, che erano al lavoro per prelevare un quantitativo di vongole lupino superiori a quelle autorizzate. Pertanto, sono scattate le previste sanzioni amministrative ed il prodotto ittico ancora vivo e vitale è stato rigettato in mare.
Sono poi state elevate sanzioni per un totale di € 29.000,00 a tredici pescatori professionali che, incuranti dei divieti, hanno pescato in zone vietate e, in vari casi, svolgevano la bordata di pesca con i sistemi di localizzazione satellitare spenti per eludere le attività di controllo.
L’obiettivo principale dei controlli, che continueranno anche nei prossimi giorni, è quello di tutelare le risorse biologiche dell’ambiente marino, e nello stesso tempo gli operatori ittici che svolgono la propria attività professionalmente nel rispetto delle regole.