La giunta regionale sostenga le aziende pescherecce della regione “prevedendo, con una specifica variazione di bilancio, nuove risorse, come fatto dalla Regione Puglia”, e agisca anche sul governo nazionale “affinché intraprenda azioni volte ad abbattere il costo del gasolio”, per consentire agli operatori del settore di lavorare.
È la richiesta di Fratelli d’Italia contenuta in una risoluzione che affronta la crisi del settore pesca messo in ginocchio dal caro gasolio, il cui costo è raddoppiato in un anno “passando dai 60 centesimi al litro a 1,20 euro”. Una crisi che ha portato alla drastica decisione del fermo dell’attività. Stiamo parlando di “un comparto molto rilevante per l’Emilia-Romagna, che è stato già stato duramente colpito dall’emergenza coronavirus”, dovendo sopportare l’aumento dei costi di gestione. Uno dei rischi (oltre alla perdita economica), scrive Fdi, “è la scomparsa dal mercato di prodotti ittici italiani sostituiti da prodotti stranieri”.
Nel 2021, conclude la risoluzione, le imprese “hanno registrato una flessione del 20% del fatturato, dovuta alla pandemia e ai tagli delle giornate di pesca”, è calata la presenza di prodotti ittici nazionali sui mercati, per questo la Puglia “ha ritenuto di stanziare, mediante una variazione di bilancio, 3 milioni di euro, al fine di fornire una liquidità immediata per far fronte alla sofferenza del comparto”.