15/03/2018 – L’autore canadese-ungherese David Szalay, candidato al Man Booker Prize, il più importante riconoscimento per scrittori in lingua inglese arriva per la prima volta in Italia per Scritture di Frontiera il percorso che vede assieme ScrittuRa festival e Assessorato all’Immigrazione del Comune di Ravenna. Szalay sarà alla biblioteca Classense di Ravenna lunedì 19 alle 18 dialogando con Matteo Cavezzali. Nel romanzo “Tutto quello che è un uomo” (Adelphi) affronta la vita di nove uomini, in diverse età della vita, dall’adolescenza alla vecchiaia. Narra così la biografia di un continente, l’Europa oggi – da Cipro alla Croazia, dalle Fiandre alla Svizzera –, fotografato in una luce cruda, quasi senza ombre. Paesi diversi, ma uniti nelle loro diversità. Segnati da frontiere ormai invisibili, ma ben presenti per chi le deva attraversare. E se a ogni capitolo tutto – protagonista, ambiente, atmosfera – cambia, fin dal primo stacco le nove storie sembrano una sola. All’inizio stentiamo a riconoscerlo, il paesaggio che David Szalay ci costringe a esplorare, finché, per ogni lettore in un punto diverso, ciò che abbiamo davanti si rivela per quel che è, in tutta la sua perturbante evidenza: il nostro tempo, quello che viviamo ogni giorno, in forma di romanzo. David Szalay è nato a Montreal nel 1974 e attualmente vive a Budapest. Ha scritto fin qui tre romanzi, e nel 2013 è stato inserito da «Granta» nella lista dei Best Young British Novelists. Nel 2016, Tutto quello che è un uomo è stato finalista del Man Booker Prize e ha vinto il Gordon Burn Prize. In Italia il libro è stato pubblicato da Adelphi nel 2017.