“Linda Maggiori, giornalista freelance marchigiana,  faentina d’adozione, attivista ambientale, è stata colpita da diverse querele, con chiaro intento intimidatorio.

Nel giro di un anno e mezzo è stata denunciata per “diffamazione a mezzo stampa” dal proprietario di un allevamento intensivo di tacchini (uno dei tanti fornitori dell’Azienda Amadori), da un comandante della polizia urbana, da una cooperativa edile e da uno studio di architetti.

 

I casi in questione:

Uno scritto comparso sul blog Faenza Eco-Logica, dove  aveva raccontato la storia e le criticità di un allevamento in cui quasi 39 mila tacchini passano tutta la loro breve vita rinchiusi in capannoni per poi essere portati al macello, riportando gli esposti dei residenti. Lo stesso pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione sottolineando che “l’articolo si limita a ripercorrere la storia dell’azienda agricola, i toni sono moderati, non offendono alcuno”. Ma il proprietario si è opposto all’archiviazione e si è in attesa della decisione per un rinvio a giudizio o archiviazione.

Il secondo caso riguarda una cooperativa edile. Linda Maggiori criticava, insieme a tanti altri cittadini, la scelta di abbattere ruderi in periodo di letargo dei ricci, chiedendo di aspettare qualche mese, e protestava  contro la lottizzazione dell’orto della Ghilana, territorio che aveva subito pesantemente l’alluvione del 2023, nel quale si prevedeva la costruzione di villette distruggendo un’area verde. Dopo le proteste, il Comune si è deciso a revocare l’autorizzazione.  La cooperativa ha intentato contro la giornalista una causa civile chiedendo  50 mila euro per danni.

 Il comandante  ha sporto querela  per un semplice commento, a corredo di un articolo riguardante un terreno confiscato alla mafia, in cui si chiedeva perché le forze dell’ordine non avessero vigilato nei dieci anni in cui il terreno era sotto confisca, ma frequentato da tir che vi sversava materiale ignoto. Va detto che nel commento il comandante in persona non era nemmeno stato nominato, visto che negli anni se ne erano avvicendati  diversi.

Recentemente è arrivata  una nuova querela da uno studio di architetti, dove collabora anche un consigliere comunale, per un post  in cui si ricostruiva la storia di un villaggio sorto nel 2008 vicino al torrente Marzeno,  un complesso di villette che poi si sono alluvionate tre volte in sedici mesi e con quattro ordini di sgombero. L’ accusa  sarebbe quella di aver descritto il progetto come pericoloso, realtà poi testimoniata dai fatti.

Al di là dello sbocco strettamente giudiziario che avranno queste vicende, a noi sembra che esse abbiano innanzi tutto l’obiettivo di scoraggiare la cittadinanza attiva e le legittime proteste di fronte alle ingiustizie ambientali, e si inseriscano perfettamente nel disegno di criminalizzazione del dissenso che si sta producendo in tutto il Paese, oggi soprattutto con il Disegno di Legge 1660, che configura una vera e propria torsione autoritaria, con il chiaro scopo di perseguitare le manifestazioni di protesta.

E’ un clima generale che  fa da pesante deterrente alla libertà di stampa, di critica e di espressione, un allarmante campanello di allarme per la democrazia.

Nell’esprimere la nostra solidarietà a Linda Maggiori, alla quale garantiamo ogni forma di appoggio, riteniamo di dover portare la massima attenzione all’aspetto politico della vicenda. In particolare, trattandosi di una cittadina di Faenza, chiediamo espressamente al Sindaco Massimo Isola, che di recente si è mostrato particolarmente attivo nel prendere le parti della cittadinanza alluvionata, di pronunciarsi in favore della libertà di espressione, e manifestare il proprio dissenso rispetto alla pratica di ridurre a problemi di ordine pubblico o d’interesse giudiziario ogni istanza di rilevanza sociale, che vada a mettere in discussione interessi privatistici.

Ognuno faccia la sua parte. Noi, come Coordinamento “Per il Clima – Fuori dal Fossile” e come movimento ecologista faremo la nostra. Chiunque abbia a cuore lo stato di salute della democrazia faccia la propria.”