Riconoscere le fratture da osteoporosi come emergenza e priorità di sanità pubblica, istituendo delle Unità di frattura sul modello delle FLS (Fracture Liasion Service).
A chiedere che la Regione intervenga sul governo sul tema è un’interrogazione del Partito Democratico in cui si ricorda come “se si riflette sull’incremento numerico delle fratture da fragilità nei soggetti anziani, è facile comprendere il conseguente incremento dei costi connessi con questa problematica: studi autorevoli hanno dimostrato come in Europa circa un quarto/un quinto di tutti i letti disponibili nei reparti di ortopedia sia stabilmente occupato da pazienti che hanno avuto fratture osteoporotiche da fragilità; paradossalmente questo accade nonostante i sistemi sanitari abbiano a disposizione farmaci che sono in grado di ridurre del 50% il rischio di una successiva frattura in pazienti che presentano una probabilità di subire tale evento cinque volte superiore rispetto ai coetanei mai fratturati. È evidente lo spreco di risorse, maggiormente aggravato dal fatto che una seconda frattura comporta un maggiore impegno e una maggiore durata del percorso riabilitativo, unito a un incremento del rischio di disabilità permanente e anche a un incremento del rischio di mortalità”.
Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla Giunta di intervenire sul governo e di costituire “un tavolo tecnico ad hoc della Regione Emilia Romagna per individuare la concreta situazione nelle diverse realtà del territorio ed eventualmente proporre azioni di coordinamento che si basino sulle indicazioni contenute nelle Linee guida emanate a ottobre del 2021”.
Il Pd vuole inoltre sapere se l’esecutivo regionale “ritenga utile la creazione delle FLS multidisciplinari integrate che facciano seguito, sul territorio, ai Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) sulla gestione delle fratture di femore già presenti in varie realtà ospedaliere regionali e come intenda procedere a tal fine”.