Usare i droni per il contrasto alle zanzare nelle zone difficilmente raggiungibili via terra.
A chiederlo è il Partito democratico in una risoluzione a firma dei consiglieri Marco Fabbri (primo firmatario), Roberta Mori, Marcella Zappaterra, Andrea Costa e Luca Sabattini.
“L’uso dei droni si è affermato negli ultimi anni in agricoltura, trovando utili applicazioni anche nella difesa delle colture, ad esempio attraverso il monitoraggio delle condizioni delle coltivazioni e attraverso la distribuzione di antagonisti biologici, come nel caso del mais, con il lancio del Trichogramma per il controllo della piralide”, spiegano i democratici per i quali “nell’ambito della lotta alle zanzare, in aree umide o risaie o comunque difficilmente raggiungibili via terra, è stato sperimentato, grazie ad apposite deroghe”.
Da qui la risoluzione per impegnare la giunta “chiedere al ministero della Salute di rendere strutturali le misure di contrasto alle zanzare tramite droni già accordate in passato quali deroghe speciali ministeriali in determinati contesti ambientali, soprattutto in riferimento alle aree umide quali risaie o comunque difficilmente raggiungibili via terra”.