Il Consiglio Comunale di Ravenna ha adottato un ordine del giorno dal titolo “Due popoli, due stati: per la pace, contro il terrorismo” presentato dal consigliere del PD Lorenzo Margotti, insieme a Chiara Francesconi del Gruppo Misto, Giancarlo Schiano del Gruppo M5s, Luca Cortesi del Gruppo Ravenna Coraggiosa e Daniele Perini della Lista De Pascale Sindaco.
«Ci siamo tutti schierati al fianco di Israele – dicono i consiglieri – senza ambiguità, nel condannare nettamente l’ignobile attacco terroristico di Hamas, di violenza efferata contro i civili israeliani.
Ora è il tempo per la politica a tutti i livelli di fare ogni tentativo per evitare un’escalation del conflitto e nuove vittime innocenti. Il giusto diritto di Israele di difendersi e di fermare il terrorismo di Hamas si deve in ogni caso realizzare nel rispetto del diritto internazionale e proteggendo la vita dei civili palestinesi.
L’organizzazione terroristica Hamas non è il popolo palestinese sebbene la prima “governi” la striscia di Gaza il cui assedio, bombardamenti annessi, rischia di provocare ulteriori morti di innocenti e violazioni di massa dei diritti umani. Da un lato l’organizzazione terroristica Hamas ha in ostaggio di fatto la popolazione palestinese e dall’altro Israele occupa la Cisgiordania e la parte orientale di Gerusalemme dal 1967 e impone un blocco alla striscia di Gaza dal 2007 e questo si scontra con le risoluzioni proposte dall’ONU determinando sofferenze indicibili per la popolazione stessa.
Quindi, se da un lato va sostenuto l’appello delle Nazioni Unite per la revoca dell’ordine di evacuazione che ha definito “impossibile senza conseguenze umanitarie devastanti”, dall’altro lato va altrettanto perentoriamente sollecitata la liberazione di tutti gli ostaggi. Va assecondata al contempo la richiesta di corridoi umanitari per consentire l’accesso degli aiuti indispensabili e l’uscita di tutti i civili che lo vogliano.
Per tutti noi lo Stato di Israele esiste di diritto e contrastiamo chiunque avesse la qualsivoglia intenzione di “cancellarlo” dalle mappe. Non possiamo assistere al perpetrarsi di una catastrofe umanitaria che, lungi dal portare sicurezza e pace, avrebbe come conseguenza di accrescere una spirale di terrorismo e violenza.
Il Consiglio Comunale chiede a tutta la comunità politica internazionale ogni sforzo al fine di fare chiarezza sulla legittimità dei due Stati e dei relativi territori, fermo restando la necessità e il diritto di Israele di difendersi dal terrorismo di Hamas evitandone il riemergere, che si deve in ogni caso realizzare nel rispetto del diritto internazionale; chiede al Governo Italiano e alla Unione Europea di svolgere una iniziativa di-plomatica di far valere le ragioni della convivenza pacifica tra due popoli; chiede il rispetto dei diritti umani sanciti dal diritto internazionale nei confronti di tutti i popoli, inclusi i palestinesi della striscia di Gaza e della Cisgiordania.»
Il segretario del PD Lorenzo Margotti ha espresso le posizioni del Partito Democratico, sottolineando come, in momenti come questi, ogni parola prodotta dalla politica in documenti ufficiali o dichiarazioni è di fondamentale importanza per non incanalare il dibattito politico, anche all’interno delle città in cui viviamo, in una battaglia ideologica di parte che l’occidente non può vincere, ma che produce solo altra guerra e terrore.
«Come PD, anche a Ravenna – ha dichiarato Margotti – abbiamo da subito condannato i brutali attentati terroristici ad opera di Hamas verso i cittadini israeliani e verso tanti giovani che partecipavano a una festa. In primis condannando ogni atto di terrorismo da chiunque sia perpetrato e Hamas è un organizzazione terroristica. Hamas non rappresenta la Palestina, è il caso di dire che i palestinesi sono ostaggio di organizzazioni terroristiche come Hamas.
Abbiamo presentato in consiglio comunale questo ordine del giorno perché auspichiamo che a Ravenna ogni nostro concittadino israeliano si possa sentire pienamente integrato e al sicuro. Allo stesso tempo, anche ogni nostro concittadino palestinese, deve sentirsi pienamente integrato e al sicuro.
Quella rappresentata da Hamas è una piccola minoranza radicale nel mondo islamico, in passato fomentata da Al Qaeda e gli esempi potrebbero non fermarsi qui. Possiamo aiutare i nostri amici e le nostre amiche musulmane con tante azioni, ma in sostanza, l’unica cosa che può abbattere questa visione minoritaria e radicale dell’Islam è aiutare i musulmani a combatterla. Quello che possiamo fare – conclude Margotti – evitare cose stupide come non fare distinzione tra palestinesi e terroristi di Hamas, o considerare gli appartenenti all’Islam genericamente come terroristi, perché così facendo rendiamo più difficile per i musulmani sconfiggere questa minoranza.»
Nel suo intervento il capogruppo del PD Marco Montanari ha rimarcato come sia un grave errore confondere il popolo palestinese con Hamas. « I palestinesi – ha detto – sono le vittime di Hamas, un’organizzazione terroristica che usa la popolazione di Gaza come massa di manovra e strumento della propria guerra per conto dell’Iran e contro l’autorità palestinese.
I palestinesi sono diventati scudi umani, al pari dei civili israeliani catturati. Hamas ha vinto le elezioni senza controlli e in un clima di angoscia e paura. Non rappresenta il popolo palestinese e deve essere combattuta, facendo tutto il possibile per ridurre le sofferenze della popolazione. Le atrocità di Hamas sono da condannare senza appello ed è pericoloso affermare che il terrorismo sia la conseguenza della lunga repressione israeliana dei territori occupati.
Le motivazioni di Hamas vanno trovate nel confronto strategico tra Iran e Arabia Saudita e sono il tassello di una partita più ampia. Una svolta di pace in Medio Oriente poteva essere alle porte, ma qualcuno ha orchestrato la modalità per una nuova guerra a oltranza. Hamas non è solo a Gaza e nei suoi vertici ci sono personaggi altolocati che, di certo, non soffrono la fame e la povertà nella striscia.
Israele non è e non sarà mai in pace con una prigione a cielo aperto, dove abita la più alta densità di popolazione del pianeta. Non è affamare la popolazione la risposta eppure non può essere negato il diritto alla difesa, ma vanno garantite le vite umane di tanti innocenti.
Ora ci troviamo di fronte all’impotenza della comunità internazionale e ci dispiace per ogni divisione, ogni presa di posizione per chicchessia quando le vittime sono povere persone innocenti da entrambe le parti.»