Concludere in tempi rapidi la ricostruzione pubblica successiva al sisma del 2012.
A chiederlo, nel decennale del terremoto del 2012, è un’interrogazione del Partito democratico a firma dei consiglieri Palma Costi (prima firmataria), Pasquale Gerace, Giuseppe Paruolo, Massimo Bulbi, Stefano Caliandro, Luca Sabattini, Ottavia Soncini e Manuela Rontini.
Il Pd ricorda come “ad oggi la ricostruzione privata, seppure quasi conclusa, necessita del completamento della liquidazione per circa 600 milioni, fra pratiche riguardanti le private abitazioni e le imprese, ma allo stesso tempo, pur essendo a uno stadio importante di recupero, risulta rallentata la ricostruzione pubblica, che incide anche sul completamento e il recupero dei centri storici, creando non poche difficoltà alla loro rivitalizzazione”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “se intenda attivarsi con il governo e le istituzioni nazionali per condividere un percorso di accompagnamento e condivisione per gestire il termine dello stato di emergenza e il conseguente passaggio alla gestione ordinaria, in particolare, fra gli altri, in relazione ai temi rilevanti del personale necessario al fine di completare la ricostruzione nei tempi più veloci possibili e al mancato gettito IMU da parte dei comuni per edifici ancora inagibili; quali azioni intenda attivare verso gli enti attuatori della ricostruzione pubblica affinché si proceda ad avviare progetti e lavori e a sostenere il completamento dei lavori già in corso”.
Il Pd, infine, chiede all’amministrazione regionale “se non ritenga ormai non più rinviabile una rivalutazione del prezziario regionale per la ricostruzione, alla luce delle problematiche ormai evidenti dovute al rincaro delle materie prime per l’edilizia, affinché la ricostruzione possa procedere in modo celere e concludersi quanto prima, in modo particolare per la parte privata”.