“La Federazione di Ravenna del Partito Comunista insieme ai Lavoratori Metalmeccanici Organizzati (L.M.O) aderenti al sindacato generale di classe vogliono ricordare la tragedia Macnavi del 13 Marzo 1987 ed esprimere la propria solidarietà e il proprio sostegno alle famiglie delle vittime. 
Il 13 marzo 1987, durante alcune operazioni di manutenzione straordinaria, un drammatico incidente causò la morte di 13 lavoratori. La tragedia avvenne a bordo della nave gasiera Elisabetta Montanari che era ferma per lavori al cantiere Mecnavi.Un improvviso incendio divampato nella stiva fu fatale agli operai che lavoravano in cunicoli alti non più di 90 centimetri, tutti i componenti della squadra morirono asfissiati. La stiva della Elisabetta Montanari divenne la bara per 13 lavoratori che pagarono con il martirio la scellerata politica del minimo costo e del massimo rendimento, la politica dei prezzi bassi a fronte di tempi di consegna sempre più rapidi, la politica delle poche briciole destinate alla sicurezza. Ricordiamo con commozione ed affetto questi 13 martiri:

Filippo Argnani di 40 anni
Marcello Cacciatore di 23 anni
Alessandro Centioni di 21 anni
Gianni Cortini 19 anni
Massimo Foschi di 26 anni
Domenico La Polla di 25 anni
Vincenzo Padua di 60 anni
Mohammed Mosad di 36 anni
Marco Gaudenti di 18 anni
Onofrio Piegari di 29 anni
Massimo Romeo di 24 anni
Antonio Sansovini di 29 anni
Paolo Seconi di 24 anni

Disapplicazione delle più elementari misure di sicurezza,asenza di vie di fuga,disorganizzazione del cantiere,reclutamento di manodopera attraverso il caporalato, l’assunzione di lavoratori “in nero”. Le hanno chiamate e le chiamano morti bianche, tanta commozione, tante belle parole, allora come oggi tante promesse, allora come oggi mai lavoratori continuano a morire e le loro morti non sono per noi delle morti bianche ma delle morti rosse, rosse come il sangue da loro versato.
La realtà è che il sistema capitalista è sempre più aggressivo, vorace, frenetico,la produzione è sempre più a basso costo mentre  i rischi per i lavoratori si alzano sempre di più.
La globalizzazione dei mercati ha reso la faccia del capitale ancora più cupa e feroce,i rapporti di lavoro sono frantumati, la precarietà è una costante come il subappalto, il lavoro non è più considerato come un diritto ma come una semplice regalia.
Nei luoghi di lavori si muore come mosche, ogni giorno perdono la vita almeno quattro lavoratori, la tragedia dell’Elisabetta Montanari non ha insegnato un bel nulla. I bollettini INAIL ed i bollettini dell’Osservatorio Nazionale Morti sul Lavoro di Bologna sono dei veri e propri bollettini di guerra, una mattanza alla quale la politica, schiava della finanza e del capitale, non è in grado di dare una risposta.
Trentacinque anni fa venne urlato “Mai più!”. Ma a Ravenna non è cambiato nulla, nella nostra provincia si continua a morire sui luoghi di lavoro con tassi tra i piu’ alti d’Italia: Luca Vertullo di 22 anni, Daniele Morechini di 44 anni, Lorenzo Petronic, Nunzio Pizzardi, Franco Pirazzoli, Bujar Hjsa, e tanti altri loro colleghi e compagni sono solo gli ultimi della lunga lista di martiri del lavoro.
Chiediamo conto ufficialmente all’assessore al lavoro del comune di Ravenna di aggiornarci in merito all’osservatorio che il Comune avrebbe dovuto costituire.
Siamo sicuri, che da questa classe politica, i lavoratori non riceveranno alcuna risposta.

Il governo del banchiere Draghi infatti, appoggiato senza vergogna dal Partito Democratico che dice di non voler rinnegare la storia della sinistra ma che sostiene con entusiasmo e convinzione la UE e la grande finanza che tutto vuole e tutto pretende, non può certo impegnarsi per garantire una maggiore sicurezza sul lavoro. Ed infatti il governo Draghi sostiene come non mai l’alternanza scuola-lavoro, accetta le delocalizzazioni selvagge, tollera i licenziamenti effettuati con un semplice sms, aumenta le spese militari, taglia le spese sociali, favorisce la privatizzazione di ogni settore pubblico, anche della sanità. Un governo che toglie ai poveri per dare ai pochi ricchi, un governo asservito agli USA ed a Wall Street, un governo che cancella i controlli a sorpresa sulle imprese perché per il ministro Brunetta “il governo con le imprese deve essere civile, gentile e cortese”.
Il governo Draghi non è interessato a garantire la sicurezza di chi lavora.
Bisogna assolutamente cambiare sistema.
Sempre dalla parte dei lavoratori.”

PARTITO COMUNISTA FED. RAVENNA
LAVORATORI METALMECCANICI ORGANIZZATI (L.M.O.)