Un infermiere, 54enne all’epoca dei fatti, in forza al reparto di lungodegenza del presidio sanitario di Cervia, è stato condannato a due anni e dieci mesi di reclusione per la morte di una paziente 67enne, deceduta dopo la somministrazione di sedativi la notte tra il 25 e il 26 settembre 2016.
L’imputato – come riferito dai quotidiani locali – è accusato di esercizio abusivo di professione medica e di morte come conseguenza di altro reato (la Procura aveva chiesto tre anni e mezzo).
Il giudice, pur respingendo la richiesta di provvisionale, ha anche condannato l’uomo al risarcimento da quantificarsi in separata sede (parti civili erano sia l’Ausl Romagna che i familiari della defunta). Secondo la testimonianza di una collega 32enne dell’imputato, alla 67enne, che tra le altre cose soffriva di insonnia, l’uomo avrebbe fatto una iniezione di Diazepam, psicofarmaco conosciuto pure come Valium, per aiutarla a dormire. Inoltre dopo la morte della donna, lui avrebbe confidato di avere aggiunto anche Talofen, forte sedativo. L’imputato, difeso dall’avvocato Massimo Martini, ha sempre negato ipotizzando che la persona potesse avere avuto con sé medicine o che altri gliele avessero date. (ANSA).