Deludente Gran Premio d’Italia per la famiglia Red Bull. La poco brillante prestazione di Max Verstappen e Nico Perez è completata dalla gara senza punti del team satellite faentino. Sul veloce tracciato di Monza, le Racing Bulls si sono dimostrate poco veloci. A peggiorare le prestazioni delle monoposto bianco blu gli errori di team, piloti e degli altri concorrenti. Yuki Tsunoda è infatti stato costretto ad abbandonare la corsa dopo pochi giri dal via, speronato dalla Haas di Nico Hulkenberg. La monoposto era ormai divenuta inguidabile.
Contatto con Nico Hulkenberg anche per Daniel Ricciardo, qualche giro prima, ma questa volta la colpa è stata del pilota australiano, che, per aver costretto il tedesco ad andare fuori pista, ha subito una penalità di 5 secondi. Una seconda penalità di 10 secondi ha colpito il pilota poiché la squadra non ha correttamente svolto la prima sanzione.
“Dovremo rivedere le nostre procedure in questo scenario e imparare dall’errore di oggi. Sono cose che possono capitare, ma il lavoro dei nostri ragazzi ai box generalmente è stato eccezionale in questa stagione” ha commentato il Team Principal Laurent Mekies.
Alla fine Ricciardo ha tagliato la bandiera a scacchi in tredicesima posizione. Senza le penalizzazioni il risultato sarebbe potuto essere migliore, ma in pista la Racing Bulls non ha mai dimostrato di avere il potenziale per i primi 10 posti durante la gara.
“Adesso resteremo a Monza per un test sulle gomme Pirelli, previsto per mercoledì, e poi avremo qualche giorno a disposizione per rivedere come è andato il nostro weekend, soprattutto in termini di aggiornamenti” ha spiegato Mekies. “In realtà, il nuovo pacchetto era previsto per l’Azerbaijan, ma con un grande sforzo in factory siamo riusciti ad avere alcune componenti già qui a Monza e avevamo deciso di provarle con Yuki. Non possiamo nascondere che, anche senza le penalità, sarebbe stato difficile portare Daniel a punti. Abbiamo bisogno di fare un passo avanti nelle performance per tornare davanti. Ci concentreremo adesso sull’analisi dei dati raccolti qui prima di andare a Baku”.