Atto vandalico nei confronti della statua del Passatore collocata nella rotatoria all’incrocio fra via Firenze e via Canal Grande. L’azione è stata condotta in occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna. L’autore o gli autori del gesto infatti, oltre a verniciare di nero la statua, in particolare la faccia del Passatore, hanno affisso uno striscione sul ponte della ferrovia accanto alla rotatoria. Sullo striscione è possibile leggere: “Contro il nulla che avanza. Passatore stupratore. Geltrude Artusi non riposa. Faenza giù la maschera”
Ricordiamo che la figura del Passatore, divenuta un simbolo di queste terre, è in realtà un falso storico radicato nel folklore locale attraverso un’iconografia che venne ricreata a seguito del lancio del marchio dell’Ente Tutela Vini Romagnoli, molto distante dal reale Stefano Pelloni che imperversò nelle terre romagnole a metà dell’800.
Gli eventi rievocati nello striscione risalgono al 25 gennaio 1851, quando Pelloni e la sua banda fecero irruzione in casa Artusi, a Forlimpopoli, derubando e malmenando i presenti (quasi tutta la famiglia di Pellegrino Artusi non era però presente in casa), violentando Geltrude Artusi. Una violenza che sconvolse la vita della donna e portò gli Artusi a lasciare la Romagna