Fare in modo che le persone con disabilità over 65 possano scegliere di rimanere nella casa o nella situazione abitativa in cui si trovano, senza essere per forza trasferiti, come alcuni regolamenti comunali ancora prevedono, in una Rsa in quanto persone anziane.
Approvata in aula la risoluzione a prima firma del consigliere del Partito democratico Giuseppe Paruolo, sottoscritta anche dai colleghi dem Manuela Rontini, Matteo Daffadà, Ottavia Soncini, Francesca Maletti, Stefano Caliandro, Katia Tarasconi, Marcella Zappaterra, Luca Sabattini, Roberta Mori, Marilena Pillati, Lia Montalti, Massimo Bulbi, Marco Fabbri, Pasquale Gerace e dalla consigliera di Europa Verde Silvia Zamboni.
Paruolo ricorda la legge sul Dopo di noi e la delibera regionale del 2017, che eliminano questo automatismo per il quale una persona di 65 anni smetterebbe di essere “persona con disabilità” per diventare “persona anziana”, con conseguente trasferimento in struttura residenziale assistita. Paruolo, dunque, chiede che “la Regione si impegni e si attivi per ottenere che vengano cambiate la prassi organizzative e quei regolamenti comunali che ancora prevedono l’automatismo del trasferimento in altra struttura, facendo sì che il principio già presente nella programmazione regionale venga recepito da tutti i comuni”. In più, sono stati approvati anche tre emendamenti presentati sempre da Paruolo che riguardano, appunto, il trasferimento in un centro diurno ma anche gli assegni di cura: “Non può esistere – dice il consigliere – che una persone venga trattata solo con aspetti burocratici e che dopo i 65 anni si cambi approccio.
Per Ottavia Soncini (Pd) questo documento apre “a una sana riflessione, il faro delle nostre azioni deve essere il bisogno della persona. Dare continuità alla situazione abitativa e al contesto affettivo è fondamentale”.