La Federazione del Partito Comunista di Ravenna si complimenta con Michele De Pascale e con il suo partito, il PD, per “il brillante successo elettorale nonostante la perdita di 3000 voti. Un successo che dimostra come il PD sia il cavallo su cui, a livello locale e nazionale, puntano i poteri forti dell’economia, le banche, la UE e le multinazionali. 

Insomma ha vinto il Partito Unico del liberismo, che esprime sia nella maggioranza e sia nella “opposizione” di Palazzo Merlato partiti di chiara fede liberista, capitalista e antisocialista” critica Daniel Grotti, segretario del Partiti Comunista di Ravenna

 

“Ci permettiamo solo di suggerire di rimuovere dalle sezioni del PD tutte le foto ancora esistenti di Gramsci, Togliatti o perfino Che Guevara e Marx; nel rispetto di chi ancora oggi si ritiene comunista e lotta per il socialismo, in difesa dei lavoro e dei diritti sociali, ed in coerenza con le scelte fatte dal PD di schierarsi dalla parte opposta, contro i lavoratori e per la difesa del profitto privato. I grandi del comunismo si rivoltano nella tomba nel pensare la loro effige esposta in sedi di partiti anticomunisti e filo-capitalisti come il PD”.

Grotti non si dichiara deluso dall’esito delle votazioni: “Come comunisti ravennati siano contenti di sapere che 440 ravennati hanno votato per una lista, comunista e dichiaratamente anticapitalista. La cosa non era scontata. Un piccolo esercito di militanti decisi e determinati, un buon punto di partenza per combattere questo sistema politico infausto ed iniquo”.