Sabato 8 maggio, presso il mercato ambulanti di piazza Zaccagnini vicino allo stadio, Lista per Ravenna terrà un banchetto dalle 9.00 alle 12,30, per avviare la raccolta firme di una petizione intitolata: “Accampamenti abusivi disdicevoli di nomadi e giostrai. Il sindaco imponga il rispetto della legge e dell’ordine”. Il banchetto sarà tenuto da Elisa Frontini, capogruppo di Lista per Ravenna nel Consiglio della Darsena e prima firmataria, e da Michele Moretta, membro del Comitato operativo della Lista.Da anni Ravenna è tenuta sotto scacco da determinate famiglie di nomadi che compiono abusi ininterrotti di varie specie senza che il Comune vi ponga soluzione. Due clan familiari originari della Bosnia, bivaccando in parcheggi o parchi, generano ovunque degrado e lordure a danno dell’igiene ambientale, depositando ogni genere di rifiuti fuori dei raccoglitori pur posti a breve distanza, urinando all’aperto e lasciando i propri escrementi sul suolo pubblico, muovendosi tra le gente incuranti delle misure di protezione anticovid. Sono avvantaggiati dall’aver ottenuto dal Comune una falsa residenza nell’inesistente via dell’Anagrafe 1, che può essere data ai senza casa, ma non a chi vive su mezzi viaggianti. Non avendo un domicilio fisso, possono muoversi liberamente dappertutto, anche quando è vietato dalla pandemia, senza che gli agenti possano dir niente.
Nel 2020, Lista per Ravenna accertò che la polizia locale, intervenuta più volte per allontanarli dalle diverse aree in cui si installavano, aveva disposto a loro carico, nell’arco di un anno, 13 ordinanze di sgombero e rimozione per “occupazione indebita di suolo pubblico, tramite accampamento e posizionamento di carovane e mezzi di trasporto”: cinque in zona Darsena (via Eraclea, via Trieste e soprattutto via Travaglini presso il centro commerciale Teodora), una in zona ESP (via Bussato) e sette in zona mercato ambulanti (via Marconi, via Sighinolfi e piazzale del Commercio). Si sono poi estesi anche in altri siti urbani, tra cui i retri del Lidl e dell’ex cinema Astoria e il parcheggio di via Punta Stilo. Hanno pure occupato il parcheggio di Sant’Apollinare in Classe. L’effetto delle ordinanze è sempre momentaneo, perché le carovane si spostano ogni volta da un’altra parte.
In proposito, la petizione chiede di revocare ai nomadi la residenza fittizia in via dell’Anagrafe, individuando per loro un luogo di stazionamento coi propri mezzi esterno agli abitati, e di applicare il cosiddetto DASPO URBANO, disposto dall’art. 4 del nuovo regolamento della Polizia locale di Ravenna, provvedendo, come dice la legge nei casi di stanziamento abusivo recidivo, all’allontanamento da quel luogo fino a sei mesi e fino a due anni per le persone condannate in secondo grado per reati contro la persona o il patrimonio commessi negli ultimi cinque anni.
Altro caso è quello dei giostrai accampati nel parcheggio di via Medulino, nella cosiddetta Nuova Darsena. Non ne hanno diritto quelli che hanno un domicilio regolare nel comune di Ravenna. Gli altri potrebbero starci solamente per lo stretto periodo in cui sono autorizzati dal Comune a svolgere la loro attività, generalmente nei periodi estivi. La collocazione in via Medulino, disposta dal Comune, è del tutto sconveniente, trattandosi di un parcheggio pubblico, per giunta aperto solo da un lato, dove i nomadi giostrai si sono chiusi come in un fortino inaccessibile e incontrollabile, facendo arrogantemente i loro comodi e terrorizzando chiunque si azzardi a mettervi un piede. La giunta comunale si era impegnata, con una propria deliberazione, ad assegnare loro un’altra area, fuori degli abitati, in tempo per la stagione 2019. Sono tuttora lì e per tutto l’anno, anche quando non esercitano la loro attività.
La petizione chiede che la polizia locale controlli costantemente, sulla base delle autorizzazioni concesse ai giostrai per svolgere la loro attività nel territorio comunale in determinati luoghi e periodi, che la sosta dei mezzi nel luogo indicato dal Comune non si prolunghi oltre ogni autorizzazione. Quando ciò succede, vanno disposti l’allontanamento forzato e sanzioni convincenti, oltre al rifiuto di consentire agli inadempienti ulteriori periodi di esercizio giostraio nel comune di Ravenna. In ogni caso, in vista dell’imminente stagione estiva, il Comune individui per loro un luogo di stazionamento regolare che non sia più il parcheggio di via Medulino, bensì esterno agli abitati.