Come Potere al Popolo appoggiamo e sosteniamo lo sciopero generale di venerdì 20 maggio contro la guerra e contro l’economia di guerra, proclamato dalle sigle del sindacalismo conflittuale e di base.
Riteniamo che sia un momento importante in cui convergono i temi che in questi mesi hanno scosso le nostre vite: prima l’aumento delle bollette e dei beni di prima necessità, poi lo scoppio della nuova fase di guerra in Ucraina, poi l’allineamento del governo Draghi all’escalation militare e la conseguente assunzione dell’economia di guerra.
Mentre si trovano dalla sera alla mattina 13 miliardi di euro per partecipare alla nuova corsa agli armamenti, si torna a parlare di bloccare i salari (come se prima stessero crescendo!), si torna a tagliare su istruzione e sanità, alla faccia di due anni di sacrifici in pandemia.
Il coro dei media e dei partiti (col governo Draghi alleato di fatto alla “opposizione” dei Fratelli D’Italia) prova a far passare la crisi economica come passeggera e a raccontare la favola che basterà tenere un paio di gradi di meno in casa.
La guerra che stanno costruendo non sarà breve e non saranno lievi le conseguenze anche nel nostro paese.
Parliamo di fabbriche che già vanno in cassa integrazione per i costi dell’energia o per mancanza di materie prime, parliamo delle nostre bollette alle stelle, parliamo dei milioni di persone che saranno costrette a migrare quando l’aumento del prezzo del grano colpirà i paesi poveri.
La propaganda di guerra non convince la maggioranza sociale che, anzi, è sempre più contraria all’escalation. L’invio di armi in Ucraina ha sempre trovato l’ostilità della maggioranza della popolazione che capisce benissimo che così il nostro paese si schiera tra chi rimanda i negoziati e non tra chi li avvicina.
La propaganda di guerra non convince la popolazione, ma esalta i fanatici che lanciano le liste di proscrizioni verso i pacifisti e che magari pensano di poter replicare in Italia i metodi delle squadracce banderiste sdoganate negli otto anni di guerra nel Donbass. L’abbiamo visto a Bologna con la lunga sequenza di provocazioni, minacce e danneggiamenti, culminata la notte del 4 maggio con l’aggressione e tentativo di violenza sessuale contro una compagna di Cambiare Rotta.
Per questo saremo in piazza a fianco di lavoratrici e lavoratori in lotta contro la guerra e l’economia di guerra.
Come abbiamo visto al porto di Genova e all’aeroporto di Pisa possiamo mettere sabbia negli ingranaggi della guerra e della propaganda!
Diamo perciò appuntamento a tutt* per la manifestazione regionale a Bologna
Venerdì 20 Maggio – Ore 10.30 –
con Corteo da Piazza XX Settembre”
ASSEMBLEA territoriale di Potere al Popolo di Ravenna