“Dopo l’iniziativa pubblica del 23 novembre scorso come Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista e Unione Popolare abbiamo deciso di scrivere una lettera di solidarietà alle donne e a tutto il popolo dell’Iran e del Kurdistan in lotta e di sollecitazione di intervento diplomatico da inviare alle nostre Istituzioni (Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani) e all’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran con il seguente testo
All’ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran a Roma.
Al Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella
Al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (Antonio Tajani).
Nel manifestare forte preoccupazione e solidarietà nei confronti delle tante donne iraniane vittime di brutalità, segregazione e violenze inaudite, che causano anche la morte, chiediamo alle nostre Istituzioni e a quelle di tutto il mondo che cessino di appoggiare, con l’indifferenza e il silenzio, un regime disumano.
Chiediamo che condannino con forza gli atti della polizia morale, le incarcerazioni, le torture e gli assassinii politici. La ribellione iniziata In Iran e animata dalle donne ormai trascende l’imposizione del velo e dei tanti diritti a loro negati, e vede come protagonisti ampi settori della società civile: donne, uomini, giovani, avvocati, giornalisti, l’intero popolo iraniano. Un Paese che, ormai stanco di subire violazioni e soprusi, ha iniziato il suo cammino di liberazione. I Curdi in Iran e non solo subiscono da decenni una forte emarginazione. Le donne curde, oppresse anche dalla cultura patriarcale di un regime integralista, sono vittime di una doppia discriminazione. E’ il caso, diventato simbolo della lotta delle donne per la libertà, di Masha Amini, ragazza di 22 anni curdo iraniana, ammazzata dalla polizia perché aveva un ciuffo di capelli fuori dal velo. Le Istituzioni devono impegnarsi a tutelare il diritto all’autodeterminazione dei popoli come sancito dall’articolo 5 della Carta delle Nazioni Unite. Esprimiamo totale solidarietà alle donne e a tutto il popolo dell’Iran in lotta per la libertà auspicando la cessazione di ogni forma di repressione e di violenza e la presa di consapevolezza da parte delle Autorità preposte. E’ urgente che le nostre Istituzioni e tutte le Istituzioni si attivino prontamente per affermare una ferma condanna nei confronti di tutti quei regimi che negano i diritti e l’autodeterminazione delle donne e ricorrono alla violenza per reprimerli.
Invitiamo anche le singole cittadine, i singoli cittadini, la società civile e le associazioni politico e culturali di Ravenna a fare altrettanto.”