E’ preoccupante, anche per un profano, sentire per bocca di alcuni fra i massimi esperti di questa espressione artistica che la scuola, la formazione, l’insegnamento del mosaico sono in pericolo. Affermandolo proprio durante un dibattito tenutosi al MAR di Ravenna nel corso della Biennale del Mosaico, ed al quale sono stato invitato a partecipare dall’Associazione DISordine. Sono stati elencati davvero molti problemi, ma fortunatamente altrettante proposte, seppur talvolta contrapposte fra loro, per rilanciare questa straordinaria espressione artistica che ha ormai “contagiato” anche la ns. associazione da quando Marcello Landi, ex Preside del Liceo Artistico, ci è venuto a raccontare queste cose nel corso di uno dei dibattiti di Assoraro.
Con la riforma scolastica del 2010 si sono trasformati 211 Istituti d’Arte in Licei Artistici senza però richiedere una specifica competenza sul mosaico agli insegnanti e ciò ha portato ad una prevalenza di altre forme artistiche come la pittura o la scultura. Gli alunni non si trovano più di fronte a dei docenti in grado di tramandare questo linguaggio artistico che proprio a Ravenna, con 7 Patrimoni dell’Unesco su 8, trova la sua massima espressione. E’ invece a Monreale ed ancora di più a Spilimbergo, che pare siano dedicate maggiori attenzioni e certamente destinate più risorse per il mantenimento se non lo sviluppo per la formazione e per la scuola del mosaico. Aspetto che fa riflettere quando si racconta della scomparsa, negli ultimi decenni, di diverse sedi formative per il restauro e per la scuola del mosaico che vi erano a Ravenna, le quali nacquero per tutelare e mantenere le straordinarie opere già presenti e che, pur lentamente, nel dopoguerra, stavano diventando meta di studenti provenienti dall’estero.
Si evidenzia la mancanza di spazi dedicati a proporre una scuola del mosaico nel centro storico della città, magari inserita in un percorso fra una Basilica ed una Chiesa, che sono meta di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. Viene anche denunciata una forma di sfilacciamento fra le poche istituzioni rimaste che dedicano sempre meno ore di insegnamento al mosaico. Ma contestualmente si auspica un percorso formativo ed integrato sul mosaico che vada da una Scuola professionale e dal Liceo Artistico, sino alla Facoltà di Beni Culturali, promuovendo campus estivi per richiamare a Ravenna studenti, anche provenienti dall’estero. Ed infine, manca un luogo contenitivo per i tanti materiali utilizzati in passato nelle scuole professionali e del restauro, come ad esempio i cartoni ed altro ancora che andrebbero custoditi ed esposti.
E di tutto questo ci siamo accorti, con preoccupazione, partecipando a tutto il dibattito e alla tavola rotonda che ne è seguita. Peccato che alcuni Amministratori e Direttori pubblici non siano riusciti a rimanere molto più del tempo assegnato al loro intervento in quanto, fra tanta passione e talvolta un pò di eccessivo catastrofismo, si è percepita una grande richiesta di attenzione, se non di aiuto, alla quale va data una risposta.