Il meeting che il Panathlon Club Faenza organizza per mercoledì 26 aprile alle ore 20,15 al bistrot ristorante “Rossini” in piazza del Popolo, 22, è dedicato al mondo dei motori e dell’avventura.
Il tema della serata “Un sogno chiamato Dakar” fa riferimento alla dura gara di rally di automobilismo e motociclismo, la più famosa al mondo dove sono stati di recente protagonisti gli ospiti e relatori della serata: Paolo Bedeschi e Iader Giraldi.
“Un’emozione grandissima”, dice Paolo Bedeschi “Un sogno di bambino che si avvera”, insiste Daniele Bottallo. Centotto anni in due, 66 uno e 42 l’altro, sono gli italiani che hanno riportato l’Italia sul podio assoluto di una Dakar. Ci sono riusciti alla loro prima partecipazione nella terza edizione della Classic, riservata a veicoli d’epoca e per un totale di 3.350 chilometri di prove di regolarità e orientamento e 6.542 inclusi i trasferimenti. “Mi piacerebbe fare un’altra Dakar – confessa Bedeschi – ma la seconda non è mai bella come la prima”.
Iader Giraldi imprenditore faentino Iader è uno Human Experience Designer, ha un’agenzia che produce eventi, progettazioni museali e formazione sullo sviluppo personale. Non è un pilota professionista ma guida moto da fuoristrada da quando aveva 12 anni e ha sempre voluto correre alla Dakar. Così, a 50 anni è riuscito a portare a termine al debutto la Dakar sulla sua moto KTM, classificandosi 55° nella propria categoria (78° nella classifica generale moto). Il lungo viaggio dal Mar Rosso al Golfo Persico, in Arabia Saudita, portato a termine in 74 ore 42 minuti e 28 secondi, con 33 minuti di penalità e poco più di 28 ore di distacco dal vincitore della categoria Rally 2, il francese Romain Dumontier. Per Giraldi è stato un esordio ricco di soddisfazioni, un viaggio che gli ha permesso di focalizzare e di scoprire meglio sé stesso, come ha più volte raccontato durante il suo “diario di bordo”.