Interrogazione da parte del consigliere comunale Gabriele Padovani, Area Liberale, in merito alla situazione di una famiglia di origine rom, ospitata in un appartamento Acer nel quartiere dell’Orto Bertoni. Secondo le informazioni in possesso al consigliere comunale, i minori a carico della famiglia starebbero vivendo un periodo di forte disagio. All’interrogazione verrà data risposta da parte della giunta nel prossimo consiglio comunale.

Il testo dell’interrogazione presentata in consiglio comunale:

“In un appartamento ACER situato nel Comune di Faenza zona Orto Bertoni, è alloggiata una famiglia Rom con cinque minori (4 figli ed una nipote figlia di una figlia quindicenne) e i due genitori/nonni;
nello stesso appartamento ha alloggiato di fatto, per lungo tempo, un cittadino italiano, con ambigua relazione di affinità o parentela con suddetto nucleo;
i minori di suddetto nucleo sembrano vivere in condizioni di forte disagio psico fisico;
tali condizioni di forte disagio sarebbero notorie ed anche dimostrabili;
uno dei minori per quasi tutto il periodo estivo sarebbe rimasto confinato tra le quattro mura domestiche;
esistono convenzioni in essere con associazioni locali stipulate da codesto Comune, per garantire sostegno e vigilanza, al fine di evitare il presentarsi di situazioni di grave nocumento, soprattutto a danno di minori, e di illegalità.

Considerato che:
detto nucleo familiare Rom già in passato ha goduto di ampia tutela da parte di un certo mondo dell’associazionismo interessato alla problematica Rom, anche a discapito della normativa vigente.

Considerato inoltre che:
quanto riportato in premessa è facilmente verificabile ad un controllo sommario delle notizie riportate, pubblicate e condivise dagli stessi membri adulti della famiglia in questione.

INTERRGA IL SINDACO E LA GIUNTA

per conoscere se:
le autorità e gli uffici preposti a garantire il benessere e i diritti dei minori sono informati della situazione quanto meno ambigua che tali minori hanno vissuto e stanno vivendo, e nel caso quali provvedimenti sono stati presi e messi in atto per fronteggiare tale deplorevole situazione;
se in base alla legge e al regolamento ACER sussistono i presupposti di una convivenza di fatto in un appartamento ACER sito nel Comune di Faenza e se a tal proposito sono stati fatti i dovuti controlli sulla legittimità della convivenza e sul permanere dei requisiti necessari per essere assegnatari di alloggio pubblico;
ogni quanto vengono e sono stati monitorati i minori di tale nucleo familiare da parte dei Servizi sociali e dell’associazioni con la quale è stata stipulata una convenzione onerosa con il Comune di Faenza e a tal proposito se non ritenga utile ed opportuno ai fini di comprovare la trasparenza, l’efficacia e l’economicità, dell’azione della pubblica amministrazione, fornire allo scrivente una relazione di dettaglio sul numero delle visite svolte e sul tipo di sostegno fornito;
se i minori in questione hanno frequentato con regolarità e costanza, per tutto il periodo scolastico, la scuola alla quale erano iscritti e se fa parte delle attività degli assistenti sociali o associazioni convenzionate, che percepiscono fondi comunali, redigere un rapporto sulla frequenza e sui progressi scolastici dei minori in questione a fronte di una attività in sinergia con il personale docente del plesso scolastico frequentato.
Se non ritenga, al pari dello stesso scrivente, che:
la presenza di una madre di anni quindici di un bambino di nemmeno un anno denoti già di per sé un fallimento delle politiche poste in essere da tale amministrazione al fine di garantire una crescita ed una scolarizzazione adeguata a questi minori e che quanto avvenuto dimostri un’assoluta impotenza degli uffici e degli strumenti messi a disposizioni, evidentemente inefficaci nell’arginare il degrado delle “spose bambine”;
il non intervenire adeguatamente, prontamente e concretamente, in situazioni che hanno l’enorme potenzialità di mettere in pericolo la salute psico fisica di minori lasciandoli abbandonati in situazioni di severo degrado fisico e morale sia la sconfitta del nostro vivere sociale, sia contra legem e sia da ascrivere alla responsabilità di chi avendone il potere non ha ritenuto di intervenire pur potendo essere comodamente e facilmente informato dei fatti;
sia assolutamente prioritario, nel caso non fosse ancora stato fatto, anche per eliminare qualsiasi responsabilità ascrivibile al Comune di Faenza, verificare se nel caso di specie riportato in premessa, sia integralmente rispettata la normativa vigente in caso di assegnazione di case ACER e diritti e obblighi connessi e possibilità di fruizione”.