Sarà inaugurata venerdì 15 novembre, alle 10, nella sala mostre dell’ufficio decentrato, in via Berlinguer 11, la mostra fotografica “Ossi di Seppia” di Luigi Tazzari.

La mostra, promossa dal CEAS (Centro di educazione alla sostenibilità), rimarrà aperta al pubblico dal 15 novembre al 15 dicembre.

Protagonista della mostra è il mare, ricorrente nei lavori del fotografo Luigi Tazzari. La mostra ha sullo sfondo l’Adriatico e ne indaga lo stato di salute, dai lidi di Comacchio a Cattolica, con le fotografie delle plastiche spiaggiate sugli arenili. Si tratta quindi di un tema d’attualità, nel più ampio dossier sull’inquinamento del nostro pianeta.

Il titolo della mostra “Ossi di seppia” è un richiamo ironico a Montale e ai suoi poetici paesaggi marini. Un’ironia amara ma molto efficace come arma di critica. Il percorso fotografico di Tazzari offre infatti una lettura critica della società attuale, del suo spreco e della sua sostanziale “inciviltà”, che incide in maniera negativa sull’ambiente.

Gli ossi di seppia, quei resti dell’animale marino che da bambini si raccoglievano sulla battigia, mescolati ai gusci di vongole e cozze, ai frammenti di alghe e di legni corrosi dal mare, sono stati sostituiti da rifiuti di ogni tipo abbandonati dall’uomo e destinati a inquinare le coste.

Con questa mostra Tazzari invita il visitatore a riflettere e mettere in moto la propria capacità di giudizio critico.

Le foto infatti non possono lasciare indifferenti: sono commoventi e drammatiche. Commoventi perché mostrano come i grandi pezzi di plastica che finiscono in mare feriscono e causano spesso la morte di animali, incluse specie protette e a rischio come le tartarughe marine. Drammatiche perché mostrano a che punto si è arrivati, buttando via oggetti di plastica senza attenzione e controllo.

Le immagini di Tazzari esortano tutti a fare il possibile affinché gli animali marini non diventino le vittime designate dei nostri rifiuti. La creatività di un artista (e naturalista) come Tazzari tocca il “nervo” dei possibili rischi indotti della plastica in mare e negli oceani.

La mostra, che si compone da una cinquantina di immagini, non è dunque solo una rassegna fotografica. Di fatto ogni fotografia è un richiamo alla sensibilità e al senso di responsabilità.

La mostra è a ingresso libero, visitabile dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 17, il sabato mattina dalle 10 alle 12; è chiusa la domenica.