Personale medico sottodimensionato, mancato rispetto dei requisiti minimi di personale durante la guardia notturna, straordinari non retribuiti e violazione delle regole contrattuali sulle ferie. Andrea Galli di Forza Italia, con un’interrogazione in Regione, punta il dito contro le criticità riscontrate nel reparto di Medicina interna dell’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, denunciate già dal 2015 dai medici, dal personale e dalle associazioni sindacali attive nella struttura.
Dalle segnalazioni emergerebbe anche “un depotenziamento dell’attività dei medici di reparto, conseguente a un eccesso di consulenze richieste in Pronto soccorso dove si concentrerebbero prevalentemente medici neolaureati con poca esperienza”; la possibilità, per quanto riguarda i pazienti ricoverati in medicina interna, “di essere collocati in altre unità dell’Ospedale, a volte addirittura molto distanti dal Reparto, estremamente penalizzante al fine di poter garantire un tempestivo intervento in caso di eventuali emergenze” e la chiusura di tutte le attività ambulatoriali che, “oltre al grave danno provocato agli utenti per la mancanza di importanti servizi assistenziali, si ripercuoterebbe negativamente anche sull’attività di formazione del personale medico”.
“Molte delle criticità- spiega il consigliere azzurro- sono state anche oggetto di lettera di diffida inviata dal sindacato dei medici CIMO (Federazione Regionale Emilia-Romagna), al direttore generale dell’Ausl-Romagna e al direttore del Servizio di Prevenzione e sicurezza ambiente di lavoro di Ravenna, attraverso la quale veniva denunciato il rischio clinico riguardante l’area della Medicina Interna dell’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna. A oggi tale lettera risulta non avere ancora ottenuto risposta”.
Per questo Galli chiede alla Giunta se non ritenga necessario, per quanto di propria competenza, “intervenire urgentemente con i soggetti interessati” e se non ritenga che “quanto denunciato in termini di mancato rispetto delle basilari regole contrattuali in termini di orari di lavoro, diritto al riposo e alle ferie non solo rappresenterebbero gravissime violazioni dei diritti dei lavoratori ma confermerebbero l’inesorabile collasso della sanità regionale sempre più gravante sulle spalle del personale ospedaliero e sempre meno in grado di garantire la massima efficienza e sicurezza a tutela dei pazienti”. Chiede, inoltre, se condivida “la necessità nell’immediato di una definizione di un tetto massimo di pazienti ricoverabili in Medicina interna, considerando che l’attuale organico risulterebbe già sottodimensionato, per garantire l’assistenza ai 150-200 degenti ordinari”. Domanda, infine, se non sia necessario mettere a punto la “logistica dei pazienti, dal momento che allo stato attuale i pazienti a carico della Medicina interna possono essere ubicati in qualsiasi unità dell’Ospedale a scapito di un’adeguata assistenza soprattutto in situazioni emergenziali”.