Orti sociali nel terreno confiscato alla mafia. Ma l’area potrebbe essere inquinata

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Il Comune di Faenza trasformerà un terreno confiscato alla mafia in orti sociali a sostegno delle persone disagiate e fragili per aiutarle a reinserirsi nella società. Il via libera al progetto è arrivato dal consiglio comunale. Si tratta del terreno in via Granarolo 213, anche se il numero civico in realtà sembrerebbe artefatto. Un terreno di un ettaro, secondo le tabelle comunali ad uso agricolo, su cui sorge un fabbricato di 1800 m2, abusivo, che andrà abbattuto. L’area sorge dietro al distributore di benzina adiacente alla rotatoria che immette al centro commerciale Le Maioliche. Sono però diverse le domande a cui dare risposta prima di poter realizzare il progetto. La principale: se il terreno è contaminato. 

Nel luglio 2022 il Comune apprende del terreno confiscato dall’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla mafia. La vicenda è legata al Processo Iblis. Un’inchiesta del 2010 che portò a scoprire stretti rapporti tra mafia, il clan Santapaola-Ercolano, politica e imprenditoria nel territorio di Catania.