Arrivano le reazioni di Italia Nostra, WWF e della lista civica La Pigna alla decisione, annunciata dal Comune di Ravenna, del Parco del Delta del Po di esercitare la prelazione sulle zone A e B dell’Ortazzo-Ortazzino, ma non sulla zona C, dove sarebbe possibile, secondo Italia Nostra, lo sfruttamento economico.
“Nulla viene detto sulla possibilità, a costo zero, di riclassificare l’area, né di promuovere l’istituzione di una Riserva Naturale statale, che garantirebbe una tutela rigorosa della più importante zona dell’ambiente costiero dell’Emilia Romagna” richieste avanzate dalle realtà ambientaliste in una conferenza stampa congiunta.
“Cosa impedisce a Parco, Comune e Regione di riclassificare? “Fa brutto” rispetto all’investimento previsto dall’imprenditore ferrarese Mazzoni, disposto a pagare al colosso immobiliare CPI rappresentato dal ravennate Bertaccini quasi il doppio della cifra della prima compravendita? CPI Property Group che risulta sponsor del Ravenna Calcio appena rilevato dalla famiglia Gardini, mentre l’imprenditore ferrarese dal canto suo è molto attivo anche in campo immobiliare, con un progetto appena annunciato di un nuovo porto turistico a Lido Estensi, per 1.500 case e 600 posti auto” incalzano Italia Nostra e WWF, che non si fidano delle rassicurazioni di questi mesi.
“A nulla valgono le rassicurazioni e le secche smentite di questi mesi, tra l’altro senza mai spiegare perché i 500 mila euro messi a bilancio da anni del Comune per l’acquisto fossero stati depennati: il Piano di Stazione del Parco e Art. 25 della Legge Regionale 6/2005 parlano chiaro. In zona “C” sono possibili le attività agricole, forestali, zootecniche ed altre attività, e sono consentite le nuove costruzioni funzionali all’esercizio delle attività agrituristiche e agro-forestali. Senza riclassificazione, il primo piede per l’antropizzazione e lo sfruttamento a fini economici del preziosissimo comprensorio dell’Ortazzo sarà messo. Succederà come l’“ottavo Lido” ferrarese, nato come area con possibilità di agriturismo e diventato un villaggio attrezzato di tutto? Il Comune, il Parco e la Regione verifichino loro stessi le mutate condizioni ambientali rispetto a quando fu classificata l’area, e la necessità di tutelare habitat rarissimi che si sono sviluppati in questi ultimi 50 anni, e procedano senza inspiegabili indugi! Ci aspettiamo, infatti, l’ingresso immediato degli imprenditori con i mezzi non appena avranno acquistato l’area, per “ripulirla” e renderla idonea ai loro progetti.
Desta inoltre ulteriore sgomento la Delibera di Giunta Comunale del 7 novembre resa prontamente pubblica dal consigliere Ancisi, dove, nella più assoluta opacità ed incomprensibilità, si legge che il Comune riconoscerà“all’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po un contributo di €.95.000,00 per l’acquisto dell’area dell’Ortazzo e Ortazzino, su un importo complessivamente stimato di €. 430.000, che prevede anche l’intervento della Regione Emilia-Romagna e dell’Ente Parco €. 700.636,53”, e in un altro punto di “al fine di consentire l’espletamento di tutti gli adempimenti previsti dal Bando nei tempi fissati e l’invio del progetto entro ottobre 2023” e ancora“Valutato l’indubbio interesse pubblico del Comune di Ravenna nel creare un sistema di fruizione complessivo”. Nulla dice il Comune sulla tutela ambientale nemmeno per l’area A e B, ma solo riguardo alla fruizione antropica, e nulla si comprende circa “Bando” e “progetto” citati.
Dopo 50 anni dalla sventata speculazione, pare chiaro a tutti che la battaglia di allora è appena ricominciata”.
Alle due associazioni fa eco il gruppo consigliare La Pigna: “