Ieri in commissione Ambiente dell’Assemblea legislativa regionale la Giunta ha risposto a due interrogazioni di Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde, che nelle scorse settimane aveva richiamato l’attenzione sulle criticità dovute alla carenza di risorse e personale denunciata a più riprese dall’Ente di Gestione per i Parchi e la biodiversità-Delta del Po.
La prima interrogazione riguarda l’acquisizione, da parte di un’immobiliare privata presieduta da un imprenditore ceco, di un’area di enorme pregio naturalistico all’interno del perimetro del Parco Delta del Po che comprende la riserva conosciuta come Ortazzo e Ortazzino. A inizio agosto il mancato acquisto da parte dell’Ente Parco di quell’area così preziosa e ricca di biodiversità ed ecosistemi unici era stato portato alla luce, con grande preoccupazione, da Italia Nostra. L’associazione aveva anche sottolineato l’esiguità della somma con cui era stata acquistata, ovvero 400mila euro, sufficienti ad accaparrarsi un pezzo di riserva di ben 400 ettari. In risposta alle polemiche la dirigenza dell’Ente parco aveva motivato il non esercizio del diritto di prelazione con la mancanza di risorse, risorse che ha dichiarato di aver chiesto alla Regione ma con esito negativo. Per questo con l’interrogazione discussa oggi la consigliera Zamboni ha chiesto conferma alla Giunta di tale richiesta e le motivazioni che avrebbero determinato il diniego.
“La risposta ricevuta in commissione dall’assessora Barbara Lori mi ha soddisfatta nella forma, ovvero per le informazioni che mi ha fornito, ma non nella sostanza, poiché è apparsa evidente la trascuratezza istituzionale che ha portato alla vendita a privati dell’area di Ortazzo e Ortazzino” – dichiara Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e Vicepresidente dell’Assemblea legislativa.
Mi riferisco in particolare a quanto affermato dall’assessora in merito alla richiesta di finanziamento da parte dall’Ente Parco, richiesta arrivata alla Regione in modo informale e approssimativo, e non coerente con i tempi e le procedure necessarie alla giunta per stanziare risorse ex novo. Inoltre, l’assessora Lori ha ribadito che le risorse regionali destinate al Parco non sono affatto trascurabili, anzi durante questo mandato sono state aumentate. Inspiegabile poi che il Comune di Ravenna abbia azzerato lo stanziamento già previsto in bilancio per completare l’acquisizione. Ho espresso soddisfazione invece per l’annuncio da parte di Lori in merito alla partecipazione della Regione al tavolo istituzionale che deve approfondire la tempistica del diritto di esercizio di prelazione, con l’obiettivo, qualora emergessero irregolarità, di impugnare la vendita all’immobiliare, riaprendo così la strada alla possibile acquisizione dell’area da parte del Parco. Ho accolto con favore anche la disponibilità della Giunta di stringere i bulloni della tutela portando a fascia B la porzione di Ortazzo e Ortazzino oggi in fascia C, più esposta al rischio di interventi invasivi. Infine, ho ripetuto la sollecitazione ad operare per concludere il percorso di istituzione del Parco unico del Delta del Po, convinta come lo sono da sempre i Verdi, che una gestione unitaria con la Regione Veneto possa essere più efficace.
La seconda interrogazione di Europa Verde chiedeva chiarimenti in merito alla convenzione che l’Ente di Gestione per i Parchi e la biodiversità-Delta del Po ha stipulato con l’Associazione Nazionale Libera Caccia, segreteria comunale 7 Lidi, conferendo a quest’ultima le attività di gestione idraulica nelle Valli di Comacchio, un’attività vitale in quell’habitat così particolare. L’accordo riguarda l’affidamento del controllo delle chiaviche che servono a regolamentare i livelli di salinità ed il livello delle acque all’interno delle Valli. La gestione delle acque nella Valli di Comacchio è fondamentale per tutelarne le peculiarità ambientali e per favorire il corretto funzionamento e la conservazione di un sistema così complesso, per cui deve essere gestita con competenza.
“Anche la risposta dell’assessora Lori a questa interrogazione non mi ha soddisfatta pienamente nel merito poiché non ha fugato le perplessità dei verdi sull’affidamento diretto a un’associazione venatoria di un così delicato compito di gestione idraulica. Non a casole organizzazioni sociali del territorio, i partiti di opposizione di centrosinistra del Comune di Comacchio e il mondo associativo e ambientalista avevano criticato aspramente il loro mancato coinvolgimento”– dichiara la consigliera Zamboni. Bene che le competenze tecnico-scientifiche rimangano in capo all’Ente Parco, come ha puntualizzato l’assessora Lori nella risposta, ma resta l’opacità di un affidamento diretto ai cacciatori di manovre manuali riguardanti la sicurezza idraulica delle Valli di Comacchio. Anche in questo caso l’Ente si era giustificato con l’incompletezza dell’organico. Ma se è vero che la Regione ha aumentato le risorse stanziate a favore del Parco Delta del Po per l’ordinaria gestione e per gli investimenti, restano gli interrogativi dei Verdi su questo inconsueto affidamento ad un’associazione venatoria. Come Verdi continueremo a monitorare quanto avviene nel Parco Delta del Po e a incalzare le istituzioni del territorio”.