Continua a Faenza il monitoraggio di tutti gli istituti di scuola secondaria per contrastare lo spaccio e il consumo di droga tra gli studenti.
Il Controllo degli agenti della polizia locale dell’Unione della Romagna Faentina, all’entrata e all’uscita dei ragazzi dagli istituti, viene eseguito, in maniera sistematica, sia con pattuglie in borghese, che in uniforme, un paio di volte alla settimana, e, a rotazione, riguarda tutti gli istituti secondari presenti in città. Faenza infatti è una delle città individuate dal Viminale per partecipare al progetto con lo scopo di limitare la diffusione degli stupefacenti tra gli studenti delle scuole superiori
L’attività messa in essere dalla polizia locale manfreda è quella di un’azione di controllo semplice, basata sull’osservazione dei fatti e sulla presenza in loco. Non è insomma un’attività investigativa complessa al fine di risalire alle fonti ed alle dinamiche del grande spaccio, ma un controllo immediato davanti alle scuole, per cercare di limitare il consumo degli stupefacenti, quanto meno in ambiente scolastico.
La presenza degli agenti, subito notata dagli studenti, ha avuto però, immediatamente delle risonanze altamente positive anche tra i genitori. La presenza dei vigili infatti è un deterrente non solo contro gli spacciatori ma anche contro altri fenomeni come il bullismo e i furti ed è vista come elemento che contribuisce a rassicurare studenti e genitori.
In questa settimana gli agenti hanno provveduto al controllo di una decina di studenti, al sequestro di 4 grammi di stupefacente e alla segnalazione di due studenti, uno maggiorenne e uno minorenne, alla prefettura come consumatori, sorpresi con alcune dosi. La polizia locale ha anche identificato alcuni giovani già segnalati per violazione inerenti agli stupefacenti che stazionavano abitualmente all’uscita delle scuole pur non frequentando gli istituti.
Nei controlli poi sono incappati anche alcuni studenti minorenni che avevano “marinato le lezioni per fumarsi qualche canna in compagnia”. I ragazzi sono stati identificati e riconsegnati agli esercenti la patria potestà, i quali sono stati informati dei fatti.